"Cattivi odori e percolato", sequestrato impianto per il compost a Sassinoro

Benevento. Sequestro preventivo eseguito dai carabinieri forestali

cattivi odori e percolato sequestrato impianto per il compost a sassinoro
Sassinoro.  

Sequestrato preventivamente, su ordine del Gip, l'impianto di trattamento e recupero di rifiuti per la produzione di compost che si trova a Sassinoro. Il provvedimento, eseguito dai carabinieri forestali, è stato adottato in una indagine della Procura che ipotizza i reati di deposito incontrollato di rifiuti e getto pericoloso di cose. L’inchiesta è nata dalle denunce presentate dal 2022 dai residenti nella zona e da alcuni amministratori, relativamente – si legge in una nota del procuratore Gianfranco Scarfò- “agli odori molesti provenienti dall’impianto, munito di autorizzazione regionale emessa nell’anno 2018”, e alla “presenza, all’esterno dell’impianto, di tracce di percolato verosimilmente provenienti dalla struttura”.

L'attività investigativa, scandita da “attività ispettive dei tecnici dell’Arpa Campania e della polizia giudiziaria (che pure, nel corso del tempo, hanno provveduto ad impartire prescrizioni volte all’eliminazione delle contravvenzioni accertate ai sensi degli artt. 318 bis e seguenti del c.d. Testo Unico Ambientale)”, dall'”installazione di videocamere nascoste” e dagli accertamenti da parte di un consulente tecnico nominato dalla Procura di Benevento, avrebbe consentito di “riscontrare la sussistenza dei necessari elementi probatori in ordine ai reati ( di natura contravvenzionale) di deposito incontrollato di rifiuti, in relazione alla fuoriuscita di percolato dall’impianto di compostaggio verso terreni circostanti, e di getto pericoloso di cose, a causa di emissioni in atmosfera di un valore di acido solfidrico e di un valore complessivo di concentrazione odorigena superiori rispetto alla soglia di normale tollerabilità ed a quanto previsto nell’autorizzazione regionale, criticità che il gestore dell’impianto non ha provveduto a sanare nel corso del tempo”. Da qui il sequestro.

La misura rappresenta l'ultimo atto di una vicenda che da settimane sta tenendo banco, tra più prese di posizione politiche ed amministrative, con l'inquinamento del torrente Sassinoro.