Le difese avevano sollecitato l'assoluzione dei loro assistiti perchè uil fatto non sussiste, ma il giudice Graziamaria Monaco ha dichiarato per tutti l'intervenuta prescrizione del reato di truffa. Si è chiuso così il processo a carico delle tre persone spedite a giudizo nel novembre 2020 in una inchiersta dei carabinieri forestali su una presunta truffa che sarebbe stata commessa a Cusano Mutri sui lavori di sistemazione del movimento franoso alla località Santa Maria- Ponte Reviola.
La decsione ha riguardato Domenico Di Biase (avvocato Marcello Severino), 68 anni, rappresentante legale della 'Tre torri costruzioni srl', la società appaltatrice dell'intervento, Pietro Iammartino (avvocato Alessandro Della Ratta), 72 anni, responsabile unico del procedimento della procedura di appalto, Paola Borrelli (avvocato Angelo Leone), 55 anni, direttore dei lavori.
Secondo gli inquirenti, avrebbero indotto in errore il Comune, che avrebbe erogato alla ditta la somma di circa 41mila euro, attraverso un'attestazione, ritenuta falsa, relativa al trasporto a rifiuto di 3800 metri cubi di terreno di scavo: un trasporto che la Procura ritiene non sia mai stato effettuato.
A carico di Di Biase anche l'addebito di furto: si sarebbe impossessato di un ingente quantitativo di materiali da scavo pari a 9712 metri cubi, appartenenti all'ente appaltante, che avrebbe rivenduto ad un'altra impresa per un importo di 88mila euro.
