Sperava di poterla fare franca, convinto, magari, che quello fosse un nascondiglio sicuro. Non era andata così, perchè Paolo C., 27 anni, di Benevento, era stato scoperto.
Erano stati gli agenti della polizia penitenziari in servizio nel carcere di Carinola, del quale il giovane era ospite, a trovargli un microcellulare che aveva sistemato negli slip. Era il 25 luglio 2024, tutto era accaduto durante una ispezione supportata dall''uso di un metal detector che aveva consentito di individuare l'apparecchio, munito di una sim. Un cellulare che il 27enne avrebbe ricevuto ed utilizzato per comunicazioni con l'esterno mentre era detenuto. Questa la contestazione mossa nei suoi confronti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha concluso l'inchiesta a carico dell'indagato, difeso dall'avvocato Gerardo Giorgione.
Trascorsi i venti giorni per poter depositare memorie e chiedere di essere interrogato, il Pm procederà all'eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Un episodio che si aggiunge ai tanti che da tempo la cronaca registra in moltissime strutture di reclusione.
