Due autopsie da eseguire nei prossimi giorni: entrambe delicate, ovviamente, anche se una sembra più importante rispetto alla definizione della dinamica del terribile delitto. Perchè, se Elisa, 49 anni, e Antonia, 17 anni, sono state colpite mentre erano a letto da Salvatore Ocone, 58 anni, di Paupisi, accusato di aver ucciso la moglie ed aver ridotto in fin di vita la figlia, resta da stabilire quando abbia esercitato la sua azione omicidiaria nei confronti di Cosimo, il figlio 15enne.
Da qui l'attesa per i risultati dell'esame sul minore che consentiranno al procuratore Gianfranco Scarfò, al pm Chiara Marcaccio ed ai carabinieri di incrociarli con i rilievi curati dalla Scientifica dell'Arma, e di avere, così, una ricostruzione completa del duplice omicidio e del tentato omicidio. Un gesto che Salvatore, ieri rimasto in silenzio dinanzi al Gip durante l'udienza di convalida del fermo, aveva attribuito, durante l'interrogatorio con inquirenti ed investigatori alla presenza dell'avvocato Giovanni Santoro, al carattere, a suo dire autoritario, della coniuge, dalla quale, dunque, si sarebbe sentito dominato.
Una vicenda agghiacciante che richiederà inevitabilmente un approfondimento sulla condizione psichiatrica dell'uomo, affetto da una psicosi cronica per la quale era in cura. Nel frattempo, la speranza è che Antonia, ricoverata al Neuromed di Pozzilli, riesca a farcela: è sempre grave, ma stabile. E questa è l'unica notizia positiva in un dramma immane.
