Il presidente Russo: Tribunale deve essere una casa in cui nessuno abbia paura

Benevento. Cerimonia di insediamento del nuovo vertice

il presidente russo tribunale deve essere una casa in cui nessuno abbia paura
Benevento.  

Potenza di una data. E' bastata per far registrare una novità prima ancora che arrivasse: lo svuotamento dalle auto, che fino a ieri la occupavano, dell'area del porticato del palazzo di giustizia. Restano gli stalli assegnati ad alcuni magistrati, qualche altro dovrebbe essere aggiunto per chi ha problemi di invalidità.

E' il giorno della “immissione nel possesso delle funzioni” del neo presidente del Tribunale, Michele Russo. L'aula 1 è stata addobbata e profumata per la cerimonia, si riempie nel giro di pochi minuti. E' lunga la lista dei 'benvenuto' che gli vengono rivolti. L'apre il giudice Sergio Pezza, fin qui reggente dopo il trasferimento a Campobasso di Ennio Ricci, al suo fianco i colleghi Simonetta Rotili e Maria Ilaria Romano.

Pezza legge la formula dell'insediamento – altrettanto farà il procuratore facente funzioni Gianfranco Scarfò-, poi sottolinea “la qualità delle relazioni della comunità giudiziaria” del circondario, che include anche i centri che un tempo facevano capo ad Ariano Irpino. Scarfò si dice convinto che Russo saprà svolgere il suo ruolo di “punto di riferimento con autorevolezza”, accenna alla riforma della separazione delle carriere e al prossimo referendum, precisa “che i magistrati devono continuare a svolgere il loro servizio”. La dirigente Valentina Caserta sottolinea la “dedizione del personale”, Stefania Pavone, presidente dell'Ordine degli avvocati, “la collaborazione leale e concreta che esiste tra la classe forense e la magistratura". Un pensiero va all'ex presidente facente funzioni Ennio Ricci “per il lavoro portato a termine”.

Il prefetto Raffaela Moscarella insiste sul rapporto tra le istituzioni, il sindaco di Benevento Clemente Mastella afferra al volo il tema della separazione delle carriere e non nasconde la sua preoccupazione per una riforma che comporterà “il gigantismo dei Pm e la sofferenza dei giudici”. A suo parere la giustizia ha bisogno di “saggezza e delicatezza”, ed ha un problema enorme: “la durata del processo, ciò che interessa davvero ai cittadini”. Nino Lombardi, presidente della Provincia, lo segue a ruota, mentre Nico Salomone, al vertice della Camera penale, riprende il filo delle affermazioni di Mastella per evidenziare che “l'obiettivo deve essere un processo vero, non l'efficientismo”.

L'avvocato Salomone avanza una richiesta precisa (“Sarebbe un bel segnale se all'interno del Tribunale venisse finalmente assegnata una casa ai penalisti”), il suo collega Antonio Lonardo, che guida la Camera civile, fa il back up delle sue parole, ovviamente per i civilisti. Il procuratore di Cassino Carlo Fucci ricorda di aver conosciuto Russo “quando operava nel distretto di Campobasso”, poi, finalmente, tocca al nuovo presidente: “Benevento ed i beneventani sono stati spesso presenti nella mia vita”, esordisce.

Giù una sfilza di magistrati con i quali ha lavorato: “Francesco Annecchini, Enzo Beatrice, Alfonso Bosco, Simonetta Rotili, Margherita Cardona Albini e Gianpiero Scarlato”. In aula autorità civili, militari e religiose, dipendenti e avvocati, Russo spiega che “la qualità è importante come la quantità”. La prima dote di un magistrato – aggiunge – "deve essere l'umiltà che predispone all'ascolto”. Insiste sul concetto di “comunità”, sulla necessità di operare tutti insieme per un traguardo: fornire le risposte al bisogno di giustizia. Ecco perchè – conclude – il Tribunale “deve essere una casa aperta a tutti, in cui tutti non abbiano timore”. Applausi.