Una panchina rossa contro il femminicidio

A Vitulano l'inaugurazione del progetto per la difesa dei diritti delle donne

Vitulano.  

Una panchina rossa per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne e per mantenere viva l’attenzione sulla violenza di genere, che colpisce tutti i giorni e che spesso si insinua tra le mura domestiche, tra omertà e paura.

Ieri è arrivato a Vitulano il progetto “Panchina rossa”, un percorso di sensibilizzazione e di informazione lanciato dagli Stati Generali delle Donne e rivolto ai Comuni, alle associazioni, alle scuole e alle imprese di tutta Italia con lo scopo di installarne una in ogni Comune, come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità nonché simbolo permanente ogni giorno nelle comunità, nei parchi, nelle piazze per la difesa dei diritti delle donne e contro il femminicidio.

All’inaugurazione, inserita in un progetto più ampio, hanno preso parte la Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania Natalia Sanna, le componenti della Commissione Pari Opportunità della Regione Campania Maddalena Vitalone, Angelina Acampora e Maria Lippiello, il Sindaco Raffaele Scarinzi, la delegata Cammino per la valle Vitulanense Giovanna Mazzone, il Presidente Cammino sede di Benevento Giampiero De Cicco, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Benevento Alberto Mazzeo, la psicologa Lucia Ionta, il delegato Cassa Forense Camillo Cancellario e il Primo Dirigente Polizia di Stato Commissariato di Benevento Stanislao Caruso.

Gli interventi si sono conclusi con la toccante testimonianza di Vera Squatrito madre di Giordana, giovane donna barbaramente uccisa con 48 coltellate dal padre di sua figlia e con la testimonianza di Ignazio Danzuso, difensore della famiglia Squatrito.
La panchina rossa donata dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Campania al Comune di Vitulano è stata installata alla memoria di Giordana e alla memoria di tutte le donne che, come lei hanno lasciato un posto vuoto nella società.
“Le Panchine rosse, il cui colore – ha spiegato la Presidente Natalia Sanna – simboleggia il sangue versato dalle tante vittime di una brutale violenza, vogliono indurre i cittadini a fermarsi, a non dimenticare e a mantenere alta l’allerta, contro l’indifferenza; vogliono essere uno stimolo ad un confronto continuo e a una riflessione permanente sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per debellarla. Non solo dunque un posto in cui sedersi e trascorrere qualche ora, ma soprattutto un modo diverso per continuare a riflettere su un tema sempre più attuale, un modo come un altro per diffondere e manifestare la pratica della non- violenza, che tenga alta l’attenzione e l’impegno delle amministrazioni sul femminicidio e sulla violenza maschile sulle donne”.