Dalla spesa alle piccole commissioni, nuovi modelli sociali

D'Orta: "Noi facciamo il possibile ma intensificare sostegno a lavoratori in difficoltà"

dalla spesa alle piccole commissioni nuovi modelli sociali
Sant'Angelo a Cupolo.  

Nelle piccole comunità da sempre basate sulla reciproca assistenza tra i cittadini anche andare alla posta più vicina in questa fase di emergenza può diventare un problema complicato da affrontare. Impossibile trovare il passaggio del vicino che ti accompagna a pagare le bollette oppure a fare la spesa: lo vietano le misure per il contenimento del virus, ma lo impedisce anche la paura che si è insidiata in ognuno. Ma c’è poi un altro aspetto sociale importante che le piccole realtà si trovano a dover affrontare: per molte famiglie diventa sempre più complicato fare la spesa. Sono queste le emergenze nell’emergenza con cui molti si ritrovano a dover fare i conti. Come racconta il sindaco di Sant’Angelo a Cupolo, Fabrizio D’Orta: “Come responsabile di protezione civile cerchiamo di coordinare le esigenze, soprattutto quelle delle fasce più deboli. L’azienda consortile B2 ha messo a disposizione piccole cifre per far fronte alle esigenze delle famiglie indigenti su individuazione della stessa assistente sociale del territorio. Un buono che consente di fare spesa per chi ne ha bisogno”.

Ma il timore è che presto il numero di persone in difficoltà economica possa aumentare: “E’ un problema che temo si possa accentuare nei prossimi giorni e che si appresta a diventare molto serio. Sicuramente cercheremo di sollecitare iniziative a sostegno di questa fascia della popolazione. C’è una categoria di lavoratori in forte difficoltà. Un ulteriore emergenza che si associa a quella epidemiologica”.

Attenzione rivolta poi sin da subito alle persone anziane: “Siamo presenti per quello che necessità alle persone anziane”, spiega il primo cittadino che assicura di aver attivato da subito “insieme alla rete dei medici di famiglia un’attività per cercare di monitorare soprattutto le esigenze della fascia più debole della popolazione. Con i medici di famiglia siamo in contatto sin dal primo giorno”.

Una fase in cui i rapporti sociali sono cambiati e per le comunicazioni diventa importante anche l’utilizzo dei social: “Sono uno strumento importante per avere un contatto diretto che annulla le distanze e si riesce così ad essere vicini alle persone, a chi vuole semplicemente delle risposte oppure per chi ha delle esigenze”. Esigenze che in un territorio molto frazionato diventano molteplici: “Il nostro paese è molto frazione con servizi concentrati nel capoluogo. Di qui richiesta di raggiungere la posta come di comprare medicinali oppure di consegnare la spesa". Esigenze a cui “l’amministrazione comunale cerca di rispondere e risolvere per i cittadini – conclude D’Orta – ma proprio per questo è fondamentale ribadire sempre a tutti l’invito a restare a casa. Un invito costante e continuo perché rappresenta l’unico modo per cercare di sconfiggere il virus e uscire prima possibile da questa situazione che ci vede ognuno confinato sul proprio territorio”.