Olio e pomodorino verneteco sannita: ecco i presìdi slow food in Valle Telesina

Venerdì 11 novembre a Solopaca si parlerà di biodiversità e di difesa delle tipicità locali

olio e pomodorino verneteco sannita ecco i presidi slow food in valle telesina
Solopaca.  

Venerdì 11 novembre a Solopaca, presso il palazzo del municipio, nell’ambito dell’Antica Fiera di San Martino la Condotta Slow Food Valle Telesina presenterà i Presìdi presenti nella valle del basso Calore: l’olio extravergine di oliva e il pomodorino verneteco sannita. All’incontro si parlerà soprattutto di biodiversità e di difesa delle tipicità locali, tematiche da sempre care a Slow Food e recentemente anche al governo che ha scelto di rinominare il ministero dell’agricoltura in ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare.
Durante l’incontro la Condotta Valle Telesina incontrerà i produttori locali e presenterà i Presìdi della Valle Telesina. I Presìdi sono comunità di Slow Food che lavorano ogni giorno per salvare dall’estinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi, dolci tradizionali.
Si impegnano per tramandare tecniche di produzione e mestieri. Si prendono cura dell’ambiente.
Valorizzano paesaggi, territori, culture. I Presidi Slow Food sono 642 distribuiti in 79 paesi del mondo, di cui 367 solo in Italia. In Campania sono presenti ben 30 Presìdi, di cui ben 5 in provincia di Benevento a cui si aggiunge l’Olio extravergine di oliva come presidio nazionale. Tra i presidi presenti in Valle Telesina, e quindi anche a Solopaca, c’è il pomodorino verneteco, piccolo e tondo, è leggermente schiacciato in prossimità del picciolo. Alcuni frutti possono essere appuntiti all’apice. La buccia è di colore giallo più o meno intenso, mentre la polpa è rosata. Grazie alle sue caratteristiche e alla consistenza della buccia si conserva all’aria aperta e si può consumare crudo durante l’inverno; per questo gli agricoltori lo hanno denominato pomodoro vernino o “verneteco”.
La coltivazione, realizzata con l’ausilio di pali di sostegno e fili, è interamente manuale; l’epoca di coltivazione va da maggio a settembre. Entro poche ore dalla raccolta i pomodorini sono intrecciati e legati con lo spago, formando dei grappoli dorati, i cosiddetti “pienneci”. Questi sono poi appesi in luoghi areati e riparati come balconi e tettoie e si conservano fino alla primavera successiva.
Il pomodorino verneteco è consumato solitamente crudo, sul pane, o leggermente scottato, per esaltarne la freschezza. È anche ingrediente di ricette locali (zuppe, primi e secondi) e si sta riscoprendo anche come condimento per la pizza. La sua coltivazione si è tramandata di generazione in generazione, ma lo spopolamento delle aree interne, la concorrenza di altre varietà e le nuove tecniche di conservazione ne hanno ridotto notevolmente la produzione e il consumo, lasciando il posto a prodotti di serra o importati.
Per quanto riguarda l’olio extravergine di oliva, si vanno riscoprendo antiche varietà autoctone di oliva come l’Ortice, la Femminella, ma soprattutto la Spinosa che si vanno aggiungere alle più diffuse varietà come la Racioppella, le spagnole e il Leccino, più diffuso nel centro Italia. Durante l’incontro ci saranno assaggi di olio nuovo e del pomodorino verneteco.