Apice, commercianti divisi sul centro commerciale naturale

Zullo:«Perché Arcopa non ha presentato un progetto alla Regione Campania?»

Apice.  

E’ ancora la questione del progetto mai presentato per accedere ai finanziamenti del bando regionale in vista della creazione di un centro commerciale naturale ad Apice a tenere banco. Oggi, in merito alla vicenda, è stata chiesta una considerazione al vicesindaco Ivan Zullo, nonché ex assessore al commercio, che all’epoca fu presente durante gli incontri organizzati sul territorio e tenuti da Confcommercio. «E’ scontato che anche da parte dell’Ente – commenta l’ex assessore al Commercio Ivan Zullo- ci sia dispiacere e rammarico per una occasione persa, quale quella di un finanziamento regionale per la realizzazione sul territorio di un centro commerciale naturale. Domandiamo a questo punto ad Arcopa (che vanta 120 associati) perché non ha presentato il progetto per il bando riguardante il centro commerciale naturale? Il ruolo dell’amministrazione è quello di unire non dividere. Oggi giorno i finanziamenti europei esigono progetti in cui ci sia la compartecipazione di più comuni per avere maggiore facilità di accesso alle risorse. Se poi non riusciamo a creare l’unione dei commercianti sul territorio allora….» Come si ricorderà, ieri intervenne sul caso di Apice anche il presidente provinciale di Confcommercio Nicola Romano, esprimendo parole di rammarico, poiché il comune sannita era stato uno dei primi paesi, insieme a Montesarchio, dove si svolsero i primi incontri per discutere del progetto di un centro commerciale naturale da presentare con l’apertura del bando promosso dalla Regione Campania. «Ad Apice – ha commentato Romano - non si è riusciti a presentare un progetto a causa dell’ostracismo delle altre associazioni presenti sul territorio, che non hanno fatto altro che delegittimare questa iniziativa. Nel caso specifico mi riferisco ad Arcopa, guidata dal presidente Nadia Errico, alla quale abbiamo detto sin dai primi incontri: «Troviamo un accordo e fatelo voi il progetto da presentare». Ostracismo che si sarebbe concretizzato nell’esigua adesione da parte dei commercianti locali. Adesione che avrebbe comunque permesso la redazione di un progetto, (erano necessari 41 commercianti, numero raggiuntto)che però non è mai stato realizzato e presentato poiché l’architetto individuato dall’ex presidente locale di Confcommercio, Michele Mesisca, avrebbe avuto un malore e non sarebbe riuscito più a stilarlo a circa un mese dalla scadenza del bando. Architetto che poi non è stato sostituito da un altro professionista affinché potesse presentare un elaborato. Anche se, a quanto pare, da come ha sottolineato Romano, il progetto non avrebbe avuto probabilmente approvazione poiché i commercianti che hanno aderito non erano individuati in un’area commerciale ben definita.

di Michele Intorcia