Fortore, appello dei sindaci: "Basta demonizzare eolico"

"La Regione riveda le sue politiche energetiche"

Benevento.  



“La Regione Campania deve rivedere totalmente la propria politica energetica, specie sulle energie rinnovabili. E’ questo in sintesi l’appello che emerge dalla riunione dei Sindaci tenutasi a San Marco dei Cavoti venerdì sera”
La Corte Costituzionale ha sancito l’incostituzionalità di quelle norme che negli ultimi tre anni hanno disciplinato il settore delle energie rinnovabili e che sono state emanate dalla Regione Campania. Norme che non hanno consentito l’emissione di un solo nuovo decreto autorizzativo, creando aree definite sature e vincoli e divieti così stringenti da impedire la realizzazione di impianti nella restante parte del territorio regionale. Non una regolamentazione ma una vera e propria moratoria voluta dal Governatore Vincenzo De Luca e che mette a rischio un settore che solo nella valle del Fortore garantisce lavoro a circa 200 ragazzi, non poca cosa in un territorio dilaniato dall’emigrazione e da una crisi economica che in passato ha spazzato via settori importanti come quello del tessile.
Un accanimento giustificato unicamente da una visione parziale dell’eolico, rappresentato unicamente attraverso una serie di proteste che hanno reso protagonisti piccoli comitati nel Tammaro e nell’alta Irpinia, mentre il Fortore, vero protagonista negli anni passati dello sviluppo di questo settore, era rimasto in silenzio.
Non solo occupazione garantita da aziende che in questa valle hanno istallato le proprie sedi (Enercon, EDF, IVPC, Erg) ma anche un fondamentale sostegno alle politiche economiche di quei paesi che ospitano queste infrastrutture, con un gettito che fra royalty e imposte si avvicina ai 4 milioni di euro e che garantisce la sopravvivenza di queste comunità che in assenza di tali risorse potrebbero anche consegnare le chiavi al Prefetto essendo costretti ad ipertassare i propri cittadini.
Questi sono gli aspetti che i sindaci dei Comuni di Ginestra degli Schiavoni, San Marco dei Cavoti, Molinara, Castelfranco in Miscano, Baselice, Foiano di Val Fortore, Reino, Montefalcone di Val Fortore e San Bartolomeo in Galdo hanno voluto esprimere attraverso un documento che verrà portato all’attenzione del Consiglio Generale della Comunità Montana del Fortore, e successivamente inviato al Governatore De Luca.
In sintesi si chiede di avviare il rifacimento o il ripotenziamento dei vecchi impianti, in particolare quelli realizzati prima del 2003, il completamento delle procedure autorizzative bloccate dalle norme successivamente dichiarate incostituzionali, in definitiva il superamento di tutta la normativa regionale messa in campo negli ultimi tre anni.
Fra gli argomenti anche un invito al nuovo Governo per garantire quei trasferimenti fiscali che compensino il minor gettito  dovuto dalla defiscalizzazione degli imbullonati e che per il Fortore valgono circa 500.000 euro l’anno.
Ma anche una nuova fase di confronto con le stesse aziende dell’eolico, per cercare diverse e nuove forme di compensazione ambientale e territoriale, contribuendo alla realizzazione di un distretto dell’energia capace di trainare il settore agricolo anche alla luce degli enormi investimenti in infrastrutture che il passato governo ha messo in cantiere.
Sarà necessario quindi coinvolgere associazioni di categoria quali Ance, Confindustria, Anev in questa nuova fase in cui all’Italia è dato l’obbligo di raggiungere l’obiettivo del 32% della produzione di energia da fonte rinnovabile entro il 2030.