Giannola (Svimez) durissimo: "Sud? Fondi Pnrr utilizzati in modo folle"

Il presidente Svimez su autonomia: "Illusione pericolosa che sud sia palla al piede del Nord"

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Benevento.  

L'autonomia differenziata è un rischio evidente per il sud, ma non è la soluzione per un Nord sempre più in crisi che vuol tentare una sorta di fuga in avanti. E' quello che evidenzia il presidente Svimez Adriano Giannola, ospite al congresso della Cgil Fp nel Sannio: “Regioni del nord vogliono costituzionalizzare diritti di cittadinanza diversi. Ma questa è una balcanizzazione del paese. Ed è anche un'illusione che così si freni la crisi delle aree forti del nord, che sono in difficoltà da vent'anni addossano le responsabilità di questa crisi al sud, dal quale estraggono più risorse di quante non ne mettano, in realtà”

Giannola non usa mezzi termini: “E' un paradosso suicida ed è responsabilità del Governo che non chiarisce nonostante ci siano tutti i mezzi per farlo. Se la Campania ha 13mila euro di spesa pubblica pro capite all'anno la Lombardia ne ha 18mila. La preoccupazione dovrebbe essere di non guardare al dito”.
Per Giannola invece si tratterebbe di un'occasione: “Bisognerebbe comprendere che il tempo cambia, il baricentro sta cambiando completamente. Ora il Sud è strategico per l'Europa. Sarebbe l'occasione per riprendere ciò che fu fatto negli anni 50 o 60 quando il Sud aiutò il Nord a compiere il miracolo economico. Il futuro è essere nel Mediterraneo: bisognerebbe attrezzare i porti del sud come quelli del nord”.

E se passasse l'autonomia differenziata? Giannola spiega: “Sanità già sta franando. Il sud andrà peggiorando. Se si fa alta velocità e non ci attrezzano porti perdiamo una enorme occasione. Le zone interne? Sannio e Irpinia in un mondo moderno sarebbero viste come aree di pregio collegate ad aree metropolitane, e dunque a infrastrutture e dunque ad attività anche amministrative. Se si fa la Napoli – Bari è una grande politica delle aree interne: con 12 stazioni da collegare ai borghi”.

 

Per Giannola poi c'è anche il cattivo utilizzo dei fondi del Pnrr a rendere fosco il futuro del sud e in particolare delle aree interne: “Il metodo con cui si usano fondi Pnrr in particolare per i diritti di cittadinanza, scuole, sanità, mobilità, è folle. Fanno bandi competitivi: sappiamo già che comuni non hanno possibilità di fare progetti. Si mettono in gara i diritti di cittadinanza: un cittadino perché c'è un tecnico che non sa fare il progetto perde il diritto di avere una scuola o una sanità all'avanguardia. Questo è illegale”.