Mastella: «Avversari? Mi sparano contro palle di fuoco...ma io le schivo tutte»

Il sindaco: «Città con me ha fatto catto in avanti. Gli altri non hanno argomenti oltre a me»

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Benevento.  

«I miei avversari? Il loro unico argomento è sparare palle di fuoco contro di me... ma tanto le schivo tutte quante». Così Clemente Mastella intervistato dal direttore di Ottochannel 696, Pierluigi Melillo, analizza l'inerzia della campagna elettorale che condurrà alle elezioni del 3 e 4 ottobre, quando i cittadini di Benevento saranno chiamati a rinnovare il consiglio comunale.


Sindaco uscente, tre candidati a sfidarlo, che però secondo Mastella hanno come unica ragione l'avversarlo: «Ormai siamo al “piove, è colpa di Mastella”: io dico che se pensassi di essere causa dei problemi della città non esiterei un secondo a farmi da parte. Ma davvero credono di essere l'alternativa? Qualcuno arrancava a fare il consigliere comunale mentre io a 28 anni ero già in Parlamento, altri invece fanno imprese di carità di mestiere: io credo che la solidarietà si faccia e basta».
Rivendica, il primo cittadino, tutto il lavoro svolto per Benevento in cinque anni: «Abbiamo rotto l'isolamento della città con Italbus e con Italo. Qualche ipocrita si è lamentato che ho definito Benevento paesone, ma è vero che portando qui il Premio Strega, il Bct e con Città Spettacolo abbiamo ridato centralità a Benevento. Do' una ulteriore notizia: in un anno e mezzo Benevento avrà, finalmente, il depuratore.


Nonostante il periodo abbiamo addirittura aumentato il tasso di occupazione con l'arrivo di McDonald, Decathlon, Burger King e altre aziende, come Amazon, in zona Asi. Nel periodo covid si è fatto tutto ciò che era in nostro potere: donando mascherine, offrendo screening gratuiti, donando 200 maschere per l'ossigenazione e 4 ventilatori polmonari agli ospedali, ovviamente senza gravare sul bilancio ma grazie alla generosità di amici e in generale sono stato vicino ai cittadini e senza interrompere l'attività amministrativa, rischiando in prima persona. Non perché sono un eroe, ma perché andava fatto». 


E sulla situazione politica che vede il Pd opposto alla sua coalizione che comunque si inquadra nel centrosinistra: «Se me lo aspettavo? Certo che me lo aspettavo, nonostante ciò è un'assurdità: Noi Campani è stato il primo partito in città alla Regionali, la coalizione di De Luca è andata fortissimo, ma nonostante io sia leader hanno preferito seguire loggette carsiche. Dico di più: allo stesso modo in cui quando ero Ministro Benevento splendeva, mentre ha attraversato un periodo buio quando qualche magistrato farabutto si è accanito contro di me, oggi Benevento ha un assessore regionale, col Pd c'è mai stato un assessore regionale? La risposta e no, con me invece li ha avuti sempre, è storia».


E sulla battuta delle telefonate a Draghi: «E' vero, posso permettermi di farlo e di dare del tu a Mario Draghi. Se altri non possono mica è colpa mia?».
E dunque, a dieci giorni dal voto: «Io vengo da un paesino: di quelli dove da ragazzino fai tanti anticorpi giocando per strada. Io li ho fatti, anche politicamente: possono passarmi sopra ma mi rialzo sempre. Oggi? Sento la vicinanza dei cittadini, alcuni addirittura pregano per me e li ringrazio: voglio ricambiare, dando loro quel che posso in questo ultimo miglio della mia vita politica».