Anche il senatore di Fratelli d'Italia Domenico Matera interviene sulla bocciatura della Corte dei Conti per Sannio Acque: "La deliberazione della sezione regionale di controllo della Regione Campania del 29 agosto 2024 certifica ancora una volta l’irriverenza istituzionale e il pressappochismo tecnico-amministrativo che sin dall’origine stanno caratterizzando le vicende della Sannio Acque Srl, determinandone anche le infauste vicissitudini. Già mesi fa esprimevo e rendevo pubbliche le mie perplessità sulla correttezza dell’iter amministrativo avviato dai competenti organi dell’EIC per la costituzione della società, ma prima ancora ho stigmatizzato l'assoluta mancanza di informazione e consultazione delle comunità locali e degli amministratori locali, sistematicamente scavalcati, se non ignorati. La posizione della Corte dei Conti è più che chiara, lo era già prima di questo ennesimo blitz dell’EIC, ma non c’è peggior cieco di chi non voglia vedere. L’esito di questo ultimo tentativo dell’EIC era già scritto, bastava leggere i precedenti della Corte dei Conti Campana piuttosto che andare a cercare altrove e in malo modo appigli che non avrebbero retto al cospetto della Corte dei Conti della Campania. Quelli dell’EIC sembra non vogliano riconoscere che l’organo competente ad esprimersi sulle delibere dei Comuni del Sannio è la Corte dei Conti campana, non certo quella di un’altra Regione. L’EIC ha invece inteso instaurare un braccio di ferro, perso ancora, con l’organo di controllo contabile regionale. Sono i Comuni a dover deliberare l’acquisto delle quote societarie e sulle delibere dei Comuni è chiamata ad esprimersi la Corte. Si mettessero l’animo in pace. Meglio avrebbero fatto quelli dell’EIC, come anche da me suggerito a più riprese, ad attivare un serio dialogo e ricercare un consenso informato degli amministratori e delle comunità locali. All’inizio poteva pensarsi che la fretta aveva portato cattivo consiglio, ma ora c’è la prova provata che si tratta di una volontà precisa di esautorare i Comuni, di volere sacrificare l’autonomia dei Consigli comunali eletti dai cittadini sull’altare di interessi, non superiori, quale sarebbe la tutela della risorsa idrica, ma di interessi diversi.
Rinnovo ancora in questa sede le osservazioni che ho presentato all’EIC in fase di consultazione pubblica dello Statuto e dei Patti parasociali della costituenda Sannio Acque Srl e, in particolare, a fare attenzione a quelle disposizioni che esonerano da rischi e assicurano un’iper-tutela” del socio privato (come ha rilevato la Corte dei Conti Campana). Ad un occhio attento non possono sfuggire, infatti, le disposizioni statutarie e pattizie della Sannio Acque Srl che prevedono “la restituzione al socio privato dell’intero capitale versato al momento della costituzione e non in base al valore del patrimonio netto e addirittura l’attribuzione di un corrispettivo per ciascuna attività svolta quale socio operativo, senza la previsione di un criterio di riduzione dei corrispettivi, coerente con la scelta di trasferire all’operatore privato i rischi di domanda e di disponibilità”. Attenzione, in gioco c’è un bene prezioso di tutti, l’acqua.
Concludendo, il dato di fatto, sconfortante e molto preoccupante, è che questo modus operandi che l’EIC pare non voglia fermare si riverbera in danno dei cittadini e delle comunità locali. Infatti, la nostra Provincia, poiché non ha ancora provveduto all’affidamento della gestione del servizio idrico integrato in conformità alla normativa europea e statale in materia, ovvero con procedure ad evidenza pubblica, ha già perso importanti fondi del PNRR che potevano essere impiegati per la riqualificazione delle reti e infrastrutture idriche, ma se si continua di questo passo, ne perderà anche di altri aggravando ancor di più i problemi connessi alla dispersione idrica per esempio.
Anche su questo tentativo avevo espresso le mie perplessità con le osservazioni presentate all’EIC a metà maggio del 2004; eravamo in pochissimi allora a contestare questo modus operandi; ricordo che per ben due volte la Corte aveva aderito ai tanti rilievi, tra i quali anche quelli dello scrivente. Ribadisco in conclusione quanto chiesto già tante volte. La mia, quella di Fratelli d’Italia, non è una posizione ostruzionistica ma semplicemente collaborativa. Fino ad oggi chi di dovere non ha voluto ascoltare. Ribadisco che è necessario ascoltare tutti, riaprire velocemente un tavolo di confronto e decidere insieme a tutti i soggetti politici, istituzionali e le associazioni per il meglio del Sannio".