Benevento, non sottovalutare il Cosenza

La squadra di Braglia ha già centrato i suoi obiettivi, ma ora pensa addirittura ai play off

Benevento.  

A marce forzate fino in ultimo. Senza neanche prendere fiato. Il Benevento si è regalato una Pasquetta coi fiocchi, ma non può fermarsi per compiacersi di se stesso, perché è già alla vigilia di un'altra sfida tosta, forse anche più di quanto non indichi la “carta”. 

Venerdì sera al Vigorito c'è il Cosenza di un vecchio e fiero avversario, quel Piero Braglia che soffiò la B alla strega qualche anno fa con la sua Juve Stabia, ma che poi bevve il calice amaro della sconfitta col Lecce nell'anno della promozione giallorossa. Mai fidarsi del “toscanaccio” che ne sa sempre una più del diavolo. Dice che ora che la salvezza è matematica, la sua squadra può divertirsi senza avere più nulla da perdere. Una squadra leggera nella mente con un sogno proibito, quello dei play off. L'aggancio alla post season rimane una scalata improbabile, visto che rispetto alle sue rivali ha una partita in meno da giocare (riposerà all'ultima giornata), ma il tecnico dice che, volendo, ora la classifica la si può anche guardare: “Male che vada, perdiamo”.

Ecco l'avversario che si accinge ad affrontare il Benevento, un avversario in fiducia, non si sa se più esaltato dal traguardo che può raggiungere o più appagato da quello già colto. Nel dubbio, bene farà la strega a non avere alcun riguardo dei silani e ad affrontarli come se fosse un'altra finale da vincere senza porsi troppi interrogativi.

Un calo di tensione in questo momento non è neanche da prendere in considerazione, così come non si può credere ad una sottovalutazione dell'avversario. Il Cosenza ha una caratura tecnica di base sulla carta modesta (molti suoi atleti sono gli stessi che hanno vinto la Lega Pro l'anno scorso), ma può essere una valutazione ingannevole, perchè tanti giocatori di Braglia sono cresciuti a dismisura e sembrano pronti anche per un salto di qualità dal punto di vista personale. Basti pensare al centrale difensivo di origini albanesi Dermaku, cercato persino in serie A, senza dimenticarsi delle doti tecniche di un certo Tutino, o di Embalo, o dell'uruguagio Baez.

Beh, se c'è un errore che non farà mai il Benevento sarà quello di sottovalutare un avversario. Troppo attento Bucchi, troppo conoscitore di questo campionato per consentire un tale atteggiamento ai suoi. Che anzi dovranno continuare a fare le prove play off, dove ogni partita può essere l'ultima.

Il solco è tracciato, non si cambia. Tatticamente si va avanti con la base “4-3”, tecnicamente Bucchi è tentato ogni settimana di apportare qualche minima variazione all'undici di base, vista la grande duttilità dei suoi e la condizione debordante di quasi tutti. E' presto per parlare di formazione (ma forse no...), quello che conta è che dovunque si giri, il tecnico, troverà disponibilità e forma fisica. Una garanzia necessaria per arrivare fino in fondo col sorriso sulle labbra.