Benevento, chi preferisci? Spezia o Cittadella?

E' la domanda che si pongono tanti: si tratta di due avversari ostici e difficili da battere

Benevento.  

Se ci si facesse guidare dai precedenti, non ci sarebbero dubbi: per il Benevento meglio affrontare il Cittadella che lo Spezia. La deduzione è semplice, un po' banale (come recitava la famosa canzone di Mina e Celentano): in questa stagione i giallorossi hanno affrontato tre volte i veneti (due in campionato e una in Coppa Italia) e li hanno sempre battuti (stesso risultato di 1 a 0). Diametralmente opposto il consuntivo con lo Spezia, che invece ha arraffato tutti e sei i punti della dotazione stagionale alla strega (3-1 al Picco, 3-2 al Vigorito). Dunque se la scelta dovesse essere fatta in base all'andamento delle sfide di campionato, non ci sarebbero incertezze. Ma spesso il passato conta quanto un due di coppe e briscola, soprattutto in una competizione come i play off, che azzera ogni sfida passata e fa incetta di nuove emozioni.

E allora, per quanto conosciutissime, non fa male un ripasso sulla composizione di queste due squadre, una delle quali sarà avversario del Benevento in semifinale.

SPEZIA. E' la favorita d'obbligo di questo preliminare, non fosse altro che per il vantaggio di giocare in casa sua. Pasquale Marino è tecnico navigato e ne sa una più del diavolo, c'è sempre da attendersi qualche mossa a sorpresa nei suoi disegni tattici. Ma il modulo dei bianchi liguri è cristallizzato da tempo: 4-3-3. Poi, ovviamente, molto dipende dagli interpreti. Nelle ultime partite ha sempre utilizzato nel tridente d'attacco Emmanuel Gyasi, il ghanese nato a Palermo, che è più portato ad indietreggiare e a sacrificarsi in un lavoro di raccordo. Più raramente ha mandato in campo il trio delle meraviglie, Okereke, Galabinov e Da Cruz, che squilibra un tantino la squadra. Difesa a quattro senza dubbi, con Vignali, Terzi, Capradossi e Augello, con Ligi pronto a entrare in caso di bisogno. Più ballerino il centrocampo che sembra cristallizzato sulle scelte di Maggiore, Matteo Ricci e Mora, ma con Bartolomei, ex Cittadella dal tiro al fulmicotone, pronto a prendersi un posto se ce n'è bisogno. Marino può contare anche su altri giocatori di buona caratura come il marocchino Bidaoui, o come i difensori De Col e Crivello, o come il centrocampista Crimi. Una squadra completa in ogni reparto, insomma.

CITTADELLA. Venturato mostra il petto per l'ennesima qualificazione ai play off del piccolo “Citta” che continua a fare il verso ai grandi della B, perpetuando ogni anno un vero e proprio miracolo. La squadra veneta è sempre stata un'autentica mina vagante nel panorama della B, lo è anche in questi play off. Unico rammarico per Venturato l'assenza di Settembrini, che si è operato qualche giorno fa per la ricostruzione del legamento crociato. Ne avrà per 6 mesi. Ma il Cittadella è come la coda di una lucertola in grado di rigenerarsi da sola. E quella che sfiderà lo Spezia non sarà certo una squadra di poco conto. 4-3-1-2 di prassi, con Schenetti tra le linee alle spalle dei due attaccanti, che possono essere il munifico Moncini (12 gol in 16 partite) e Diaw, l'attaccante italiano di origini senegalesi, che è stata la rivelazione delle ultime partite (gol al Verona e al Palermo). Ma in attacco Venturato ha anche l'ex spallino Finotto, che non è certo l'ultimo arrivato. Difesa a quattro con Ghirighelli, Frare, Adorni e Benedetti, giocatori di struttura, che non lasciano molto spazio alla fantasia. Centrocampo con Proia, capitan Iori e Branca. Senza dimenticare che Venturato può contare su altri elementi affidabili come i difensori Cancellotti e Drudi, come i centrocampisti Siega e Panico e come l'attaccante Scappini. Una squadra scorbutica, che non lascia giocare e che ha ancora una volta regalato alcuni top player alla categoria, come Schenetti, Moncini e Benedetti.