Popolo sannita, adesso tocca a te

Per sabato il Vigorito deve tornare inespugnabile, proprio come due anni fa. In palio la finale

Benevento.  

Benevento si è svegliata col sorriso questa mattina, ma gli occhi si sono aperti solo materialmente perché è ormai da tre anni che questa piazza vive un sogno indescribile. Prima la promozione in serie B, poi la massima serie (di cui ancora oggi si fa ancora fatica a rendersene conto) e adesso una nuova avventura da protagonisti per tornare nel paradiso del calcio italiano. "Nun m scetà" cantavano i tifosi in occasione dei play off di due anni fa e l'invito fatto alle mamme sannite è stato accontentato. Però adesso attenzione; sognare è più che lecito, ma ieri sera il Benevento ha compiuto soltanto un piccolissimo passo in questo breve ma tortuoso percorso. C'è una semifinale di ritorno da giocare al Vigorito, con il Cittadella che è chiamato a vincere con almeno due gol di scarto. Il calcio è uno sport imprevedibile e l'attuale edizione della Champions League l'ha ampiamente dimostrato, soprattutto se si tratta di gare secche. Questo Bucchi lo sa bene, per tale motivo ieri nel corso delle interviste post partita non si è lasciato andare a facili entusiasmi, predicando calma prima a se stesso e poi a tutto l'ambiente.

Serve l'aiuto di tutti per centrare l'impresa della finale play off, a partire dal pubblico che è chiamato a rendere il Vigorito quel fortino inespugnabile che gli ha permesso di ottenere la promozione in serie A due anni fa, quando le vittorie contro Avellino, Frosinone, Spezia, Perugia e Carpi arrivarono perché in campo c'erano dodici calciatori in maglia giallorossa. Un primo antipasto di ciò che deve essere l'hanno fornito ieri gli ultras che hanno incitato la squadra per tutti i novanta minuti, tornando nel Sannio poche ore fa nonostante gli impegni lavorativi. 

I biglietti emessi sono oltre 7mila, non bastano. Questo Benevento, spesso un po' troppo criticato nel corso della stagione regolare, merita il massimo da parte di tutti perché la posta in palio ha un'importanza così grande di cui è difficile anche quantificarla. Via i commenti negativi: il pubblico e la sua squadra devono essere un'unica entità. Solo così si può continuare a sognare, come ormai da tre anni a questa parte.