Benevento, Inzaghi va avanti col 4-4-2

Contemplata la variante del 4-2-4 a seconda degli interpreti

Benevento.  

A Inzaghi, come a tanti altri allenatori, non piacciono i numeri. Lui ha un'idea di gioco che va oltre il modulo fatto di tre o quattro linee. Ha scelto un sistema, però, che è ben diverso da quello che tutti si aspettavano. Niente 3-5-2, quello che ha adottato a Bologna, niente 4-3-1-2, che si pensava potesse adottare nel Benevento. “Bisogna disegnare su quello che si ha. A Bologna si poteva solo far quello”, ha spiegato in questi giorni Superpippo. 

E allora a dirla con i numeri, perché è la maniera più esplicativa per indicare un modulo, il Benevento si schiera e si schiererà molto probabilmente anche in campionato con il 4-4-2. Un modulo che ha una variante semplice semplice a seconda dei giocatori che lo interpretano. Sulla linea difensiva rimane ben poco da dire, è quella classica con due centrali e due esterni che spingono quando si può. Il centrocampo è invece il reparto che può cambiare maggiormente a seconda degli interpreti. Inzaghi vuole due centrocampisti davanti alla difesa e due esterni larghi pronti a partire e a far male, andando a formare a loro volta una linea a quattro insieme ai due attaccanti. Insomma, per dirla ancora con i numeri 4-2-4. E' chiaro che molto dipende dalla scelta degli esterni: Insigne e Improta non sono come Kragl e Vokic: caratteristiche diverse, interpretazioni diverse. E' un bene, inutile dirlo, perché concedono al tecnico tante varianti di gioco.

E' quello che ha spiegato più volte Inzaghi: con interpreti diversi si possono avere recitazioni differenti, a prescindere dall'assetto tattico che si disegna in campo. Ma su quello non ci sono dubbi: è e sarà 4-4-2.