Benevento, i successi dell'armonia

Ogni settore fa a gara per dare sempre di più: i giallorossi a Chiavari per continuare a vincere

benevento i successi dell armonia
Benevento.  

Quando Pippo Inzaghi ha detto che da ora in poi il Benevento dovrà sfidare se stesso, probabilmente non includeva nella sfida anche la società. Una cosa è comunque certa: ogni componente della strega fa a gara per dare sempre di più in questo momento. E' una sana competizione che si riflette in ogni settore. E non deve neanche meravigliare che dalla società arrivi notizia già della scelta della sede del nuovo ritiro: i grandi sodalizi fanno così e il Benevento in questo momento, in quanto ad organizzazione e idee, non ha nulla da invidiare ad alcuno. 

Programmazione vuol dire non lasciare nulla al caso e provare persino a migliorare un ritiro che nell'estate scorsa, tra Pinzolo e Moena, è stato semplicemente perfetto. Si è scelto di nuovo il Trentino Alto Adige, questa volta versante Bolzano: Prato allo Stelvio, 915 metri sul livello del mare, nell'incanto della Val Venosta e del Parco Nazionale dello Stelvio. Così nella mente ritornano le parole incisive del presidente Vigorito al recente Festival Filosofico: “Un successo come il nostro arriva grazie all'armomia, un'attività che deve coinvolgere tutti. Il Benevento è la fusione dell'armonia: città, società, staff tecnico, giocatori, gli addetti che girano intorno alla squadra. E' questo insieme che sta portando al successo la squadra”. Parole semplici, pronunciate senza pensare ad un obiettivo particolare, ma all'universo giallorosso che sembra aver scoperto l'armonia perfetta.

LA SQUADRA. E' la parte più visibile dell'iceberg giallorosso, quella a cui tutti fanno riferimento. Sta facendo cose fantastiche, ma non è paga. Di vittorie non ci si sazia mai, sopratutto se si viene da un passato un tantino gramo. E allora ha ragione Pippo Inzaghi quando dice che dopo aver vinto una partita bisogna subito pensare alla prossima, che è sempre l'esame più difficile da superare. Si va a Chiavari, Riviera di Levante, dove la squadra si chiama Entella come il fiume che l'attraversa. Partita non semplice per mille motivi, a cominciare dal fondo in sintetico del Comunale “Gastaldi”. Ma focalizzare ogni difficoltà solo sul fondo campo sarebbe riduttivo nei confronti di una squadra che è tra le più competitive della categoria. C'è da stare attenti, insomma, a non lasciare campo ai biancazzurri, bravi nelle transizioni a sfruttare le dimensioni ridotte del terreno di gioco. Inzaghi conosce le insidie che gli si potranno parare contro, ha la possibilità di rimettere in campo i suoi col vecchio assetto ad “albero di Natale”, di chiedere ai centrocampisti di dettare i ritmi senza seguire la frenesia dei padroni di casa. 

LE SCELTE. Rientra Schiattarella, è di nuovo disponibile Volta. Inzaghi respira, ha la possibilità di scegliere e di avere valide alternative in panchina. In difesa sembra scontato che la coppia centrale sia formata ancora da Barba e Caldirola. Più difficile anticipare le scelte in attacco: Moncini e Coda si giocano il posto di punta più avanzata, se ci sarà ancora staffetta probabile che ad iniziare sia ancora l'ex spallino.