Benevento, la sera dei miracoli

La città festeggia la seconda storica salita nel campionato di serie A

benevento la sera dei miracoli
Benevento.  

E' la sera dei miracoli. E proprio come quella di Lucio Dalla “è così dolce che si potrebbe bere, da passare in centomila in uno stadio”. La lirica dell'indimenticabile artista bolognese sembra scritta per questa sera indimenticabile della città della Dormiente. Un'impresa calcistica che tiene sveglia una città intera, che la ridesta dopo tre mesi di grande sofferenza e la mette in marcia dietro quei giallorossi scanzonati che fanno capolino dai minibus scoperti. “Si muove la città, con le piazze e i giardini e la gente nei bar, galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà. Ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola”. 

E' la sera dei miracoli. La vita che vince sulla morte, il calcio che diventa espressione sublime dell'animo umano. E' un miracolo vedere la gente che scende in strada, che fa festa dai balconi, che corre dietro la sua squadra per le strade di Benevento. E' un miracolo sentirsi finalmente fuori da un incubo durato oltre tre mesi e che ha costretto tutti a cambiare vita.

E' un tour da brividi, da via Cocchia al Rione Ferrovia, da Viale Atlantici a Capodimonte, da Pacevecchia a Piazza Risorgimento: i ragazzi di Inzaghi hanno le chiavi della città questa sera, perchè la loro vittoria sportiva ha risvolti che vanno oltre il gioco del calcio. Hanno vinto dominando, facendo parlare di sé l'Italia e il mondo del football. Hanno ispirato fiducia e simpatia, hanno suscitato meraviglia e ammirazione, hanno fatto incetta di record. E hanno vinto con sette giornate d'anticipo sulla chiusura del campionato. Lo aveva fatto oltre 40 anni fa l'Ascoli di Renna, il Benevento lo ha raggiunto in questo fantastico primato.

L'appuntamento con la vittoria è sofferto come si addice ad un traguardo così ambito. Dall'altra parte un avversario che rievoca brutti ricordi ai giallorossi. Quando il direttore di gara sventola il rosso sotto il muso di Caldirola, un pizzico di inquietudine fa capolino nella mente di chi assiste alla prova dei ragazzi di Inzaghi. L'imponderabile presenta il suo conto, ma non stravolge la realtà. La squadra di Inzaghi ha risorse impensabili, vince in dieci, regalando una prodezza da serie A da parte di uno dei suoi uomini migliori, quel Marco Sau, che dalla massima serie proviene con l'unica missione di ritornarci.

L'urlo liberatorio si alza forte in uno stadio silenzioso dove si cominciano a sentire i cori della gente che aspetta fuori e i clacson delle auto. Sa tutto un po' strano stasera, persino il pullmino scoperto che prende la strada della città e fa ritorno subito allo stadio. Simpatico siparietto di una serata speciale: i ragazzi avevano scoperto che sul pullman mancavano i due più grandi protagonisti di questa impresa, il presidente Vigorito e Pippo inzaghi, rimasti in mix zone per le interviste. La conversione improvvisa del pullman sconcerta anche le forze dell'ordine, poi si capisce tutto. Il presidente ha la maglietta giallorossa con sulle spalle il nome del fratello Ciro, Pippo Inzaghi ha la t-shirt celebrativa con la A sul petto. Salgono sui minibus e vanno a festeggiare anche loro.

La sera dei miracoli è dolce che si potrebbe bere.