Benevento, Improta: "Caserta è destinato a grandi palcoscenici"

Il baronetto di Posillipo plaude il Benevento: “Con questa scelta ha dimostrato lungimiranza"

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Benevento.  

Giovanni Improta è uno che dà del tu al calcio, forte di un’esperienza cinquantennale alle spalle. Una vita in questo sport che gli ha permesso di essere particolarmente apprezzato nelle piazze in cui ha militato sia da calciatore che da dirigente. A Napoli si ricordano le contestazioni dopo la sua cessione alla Sampdoria nel 1974. Il club di Ferlaino fu duramente preso di mira, tanto che resta nella memoria uno striscione iconico con su scritto “Si può vendere il Vesuvio ma Improta no”. Storie che oggi strappano un sorriso, ma che portano a riflettere sull’importanza del calcio all’interno del tessuto sociale. Quella di Improta è una carriera lunghissima, un percorso che in diversi punti si è trovato a coincidere con quello di Fabio Caserta, il nuovo tecnico del Benevento: 

Conosco vita, morte e miracoli di Fabio – ha rivelato Improta – persona seria, corretta e diretto. Lo ricordo bene da calciatore alla Juve Stabia. Essendo un centrocampista dai piedi buoni e a tutto campo, si rivelò un leader anche sul terreno di gioco. Era chiaro che potesse affrontare la carriera da allenatore perché è sempre stato un condottiero. Intravidi queste qualità che sono state confermate”. 

Poi l’addio al calcio giocato e l’inizio della carriera da tecnico proprio con le vespe. Come sono stati i suoi inizi?

“Di lui parlano i risultati. Ovviamente nel corso di una carriera possono esserci alti e bassi, come del resto è avvenuto a Castellammare. Ci fu una bellissima cavalcata che portò alla promozione in serie B. L’anno successivo, anche per colpa del Covid, avvenne la retrocessione. Un risultato che non ha oscurato le sue qualità, le quali sono emerse subito a Perugia dove ha dimostrato tutto il suo valore”. 

Il Benevento ha fatto di tutto per strapparlo al Perugia…

“Evidentemente il presidente Vigorito e Pasquale Foggia hanno dimostrato ancora una volta di essere lungimiranti. Personalmente ritengo Caserta uno tra i tecnici più bravi in circolazione. Ha la capacità di limare le difficoltà che si presentano nel corso di una stagione. L’esperienza che sta maturando gli permetterà di migliorare sempre di più. È destinato a grandi palcoscenici. Il Benevento ha fatto bene a dargli fiducia, la merita per la professionalità e la competenza che lo contraddistinguono”. 

Caserta torna in serie B con obiettivi diversi rispetto a quando guidava la Juve Stabia. Crede che l’esperienza di Benevento possa essere un trampolino di lancio? 

“Fabio ha sempre dimostrato di avere una propensione verso l’alto. Non si accontenta di partecipare, vuole solo vincere. Penso che avendo a che fare con una società importante come quella sannita, potrà fare il salto di qualità. Il club lo supporterà a dovere, anche perché stiamo parlando di una realtà molto importante nel panorama nazionale. Le carte in regola per ben figurare ci sono tutte e spero che il Benevento torni in serie A con Caserta alla guida. Incrociamo le dita”. 

Napoli e Salernitana in serie A, con il Benevento che nelle ultime quattro stagioni ha partecipato due volte al massimo campionato. La Campania sta tornando sempre più protagonista…

“Ne sono felice. Le società si stanno strutturando al meglio, facendo emergere grandi valori. La Campania ha sempre dimostrato di poter dire la sua, anche se a volte ci sono delle barriere insormontabili che vengono da chissà dove. Se ci lasciano fare non dobbiamo prendere lezioni da nessuno. Spero di poter vedere quante più squadre tra serie A e B, questa terra lo merita”.