Benevento: malgrado il caldo, si intravede la crescita

Ad una settimana dall'avvio in campionato ci sono ancora cose da migliorare

benevento malgrado il caldo si intravede la crescita
Benevento.  

Come si dice? “Calcio d'agosto, non ti conosco...” Mai come stavolta i giudizi rischiano di essere completamente “drogati” dalla calura. Pensate davvero che sarebbe stata la stessa partita se quella tra giallorossi ed estensi si fosse giocata alle 21 o tra qualche giorno quando “Lucifero” avrà spento le sue fiamme? Per giunta, come due penitenti, Benevento e Spal si sono persino fustigati con i tempi supplementari. Un supplizio. Caserta l'ha presa con filosofia: “Fatica buona per la preparazione”. Qualcosa, in ogni caso, bisogna prendere da questa prima partita ufficiale del nuovo Benevento. Che ha giocato un primo tempo abbastanza propositivo, schiantandosi nella ripresa sul piano fisico. 

C'erano assenze importanti nelle file giallorosse, che hanno giocato con un attacco monco e con Marco Sau che ha fatto il centrocampista aggiunto. Gabriele Moncini si è preso la scena alla fine, ma autogol e rete della qualificazione sono parsi più il frutto di casualità che di una risurrezione vera e propria del centravanti pistoiese. Proprio da lui partiamo, che questa sfida magari non aveva neanche messo in conto di giocare. La crescita fisica è evidente, l'infortunio finalmente alle spalle. Dunque è giusto che sia considerato una pedina importante del prossimo Benevento. Ma serve tempo per rivedere il Moncini del Cittadella: deve entrare meglio negli schemi del mister, deve rifinire una preparazione che è stata appena accennata. Per il momento si consola, dopo essersi disperato per l'autogol, con il rigore che ha regalato il passaggio del turno alla strega. Esecuzione perfetta.

A centrocampo sono emerse le geometrie di Calò (“... deve limare ancora dei difetti...”, ha detto Caserta), ma il reparto sembra ancora non ben definito. Il tecnico ha spiegato che l'ex Pordenone può giocare sia a due che a tre in mezzo, ma lui, al di là delle esigenze di organico, preferisce il 4-3-3. Dunque bisogna attendere Acampora per avere meglio il quadro della situazione in mezzo al campo. Con un centrocampo a tre (Ionita, Calò, Acampora e con il giovane Talia che fa brillare gli occhi) cambia parecchio l'assetto, ma è insindacabile che Caserta ci lavorerà anche in previsione dell'esordio in campionato.

Nel “parco” degli esterni la scelta rimane ampia. Riccardo Improta, come ormai ci ha abituati, ha staccato tutti sul piano dell'efficacia. Non solo per il gol, ma per le solite sgroppate che tolgono il fiato. E' un punto di riferimento imprescindibile per la squadra, presto la società gli sottoporrà il prolungamento del contratto. Non si capisce ancora quale possa essere il destino di Kragl, ieri rimasto in panchina. In una partita bloccata dal caldo e dalla poca volontà di giocarsela da parte della Spal, un tiratore come lui avrebbe fatto comodo. O no?

Chiudiamo con la difesa. Kamil Glik è certamente un lusso per la categoria: ha comandato il reparto alla sua maniera e comincia anche ad adattarsi al disegno tattico di Caserta che lo vuole molto decentrato in fase di impostazione. I due esterni sono praticamente due ali aggiunte, devono sobbarcarsi un lavoro massacrante. Foulon ha destato buona impressione, Letizia si è schiantato insieme a mezza squadra nel secondo tempo. Ha sofferto troppo il caldo ed ha commesso delle ingenuità che non sono da lui. Ma il capitano è un'assoluta garanzia e non sempre si giocherà con 38 gradi. Bravo e in crescita anche Pastina, anche lui con qualche inevitabile annebbiamento. Non dimentichiamoci che nel ruolo ci sono anche Federico Barba e l'ultimo arrivato Vogliacco. Se il mercato non scompagina tutto, almeno in retroguardia si possono dormire sonni tranquilli.