Foggia Calcio in "amministrazione giudiziaria": 4 arresti e 52 Daspo

Misura di prevenzione del Tribunale di Bari: tentata estorsione nei confronti del presidente

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Benevento.  

La Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura di prevenzione dell’amministrazione giudiziaria adottata dal Tribunale di Bari, Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti della società sportiva Calcio Foggia 1920, su proposta congiunta del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del Procuratore Distrettuale di Bari e del Questore di Foggia.

Contestualmente, è stata data esecuzione ad un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, cui è stato applicato anche un sostituto della Procura di Foggia - nei riguardi di quattro persone ritenute gravemente indiziate del delitto di tentata estorsione in danno del presidente del Calcio Foggia 1920. Infine, sono stati notificati cinquantadue provvedimenti di Daspo “fuori contesto”, emessi dal Questore di Foggia nei confronti di altrettanti soggetti residenti nella provincia di Foggia gravati da precedenti condanne per delitti di criminalità organizzata e in materia di stupefacenti. Il Gip Antonella Cafagna ha disposto il carcere per Marco Lombardi, classe 1976, Massimiliano Russo classe 1975, Fabio Delli Carri classe 1977 e Danilo Mustaccioli classe 1977

Campagna di intimidazione per far dmettere ll presidente

Le indagini dimostrerebbero come i gruppi ultras diretta espressione della criminalità organizzata foggiana abbiano pianificato e realizzato una lunga campagna di intimidazione e di azioni violente diretta a costringere il titolare della società sportiva Foggia Calcio 1920 a dimettersi e a cedere il controllo della società, in conseguenza del suo rifiuto di affidare di fatto a quei medesimi gruppi i servizi di gestione del sistema delle sponsorizzazioni e degli accrediti per l’ingresso allo stadio, oltre che il controllo di assunzioni e rapporti professionali all’interno della società sportiva. La campagna estorsiva, in definitiva finalizzata a determinare una cessione forzata della società per un valore di gran lunga inferiore a quello di mercato, si realizzava attraverso una sconcertante serie di gravissimi atti intimidatori, commessi ai danni dei giocatori della società, oltre che della governance aziendale e del presidente della società, anche con l’utilizzo di armi e materiale esplosivo e con metodi tipicamente mafiosi, facendo leva sulla notoria influenza criminale della 'Società Foggiana'.

Fonte: "FOGGIATODAY"