Benevento, nell'amichevole più "morbida" scopre subito Ricci

L'ex Cosenza è già in buone condizioni: è l'elemento che Auteri cercava per la fascia mancina

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Benevento.  

“Morbida” al limite di una semplice sgambatura d'allenamento, ma non inutile. Di inutile in precampionato non c'è mai nulla. Ogni occasione è buona per inserire un mattoncino, come fosse un nuovo tassello nella costruzione di un puzzle. 

Auteri ha approfittato di questa amichevole col Calvi per vedere all'opera qualcuno che finora aveva giocato di meno (o per niente, come Lamesta) ed ha incassato delle buone indicazioni. A prescindere dalla caratura dell'avversario. 

Ovvio che gli occhi di tutti fossero puntati su Giacomo Ricci, arrivato da un paio di giorni in giallorosso e gettato nella mischia in una squadra “spuria”, composta per lo più da giovani che nel corso del campionato avranno altre destinazioni. Ebbene, l'ex Cosenza ha mostrato di avere già una condizione accettabile, si è preso la fascia di competenza, ha attaccato senza soluzione di continuità: un tocco morbido, un'accelerata, un traversone preciso. E anche un paio di gol, giusto per gradire. Giocatore di sicuro affidamento, ideale nel 3-4-3 di Auteri in quella zona di campo che prevede tanta aggressione, ma non deve mai disdegnare la fase difensiva. Il tecnico gli ha riservato tutti e novanta i minuti, proprio per testare le sue condizioni fisiche. In fondo il mancino livornese aveva già iniziato la preparazione col Cosenza in Sila (a Lorica) e non si è fatto trovare impreparato. 

Nella ripresa c'è stato spazio anche per altri due nuovi arrivi: l'italo-bosniaco Dino Mehic e il ragazzo di Trastevere Iacoponi. Per entrambi è stato più difficile prendersi la scena. Mehic ha provato ad agire sulla trequarti, tra gli spazi intasatissimi del Calvi, tutto concentrato a difendere e a subire meno gol possibile. Stesse difficoltà per Iacoponi, che ha agito quasi nella stessa zona di Ricci. Ci sarà tempo per vederli all'opera, in una partita più vera, che possa dare risposte più probanti. Intanto vanno salutati con piacere i due gol di Davide Lamesta, che non vedeva l'ora di scendere un po' in campo. Il marchio di fabbrica non s'è perso affatto, le stilettate da destra sono ancora taglienti come una lama affilata. Confortanti anche i 4 gol di Mario Perlingieri, che aspetta la chiamata giusta per cercare una nuova avventura. Il Benevento e il suo procuratore ci stanno lavorando parecchio: per il bene del ragazzo e della società è auspicabile che presto si trovi la soluzione giusta.