Benevento, Cosenza banco di prova importante

Ci sarà bisogno di qualità e di aggressività: non si può fare a meno di nessuna delle due cose

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Benevento.  

Domenica 23 tra le 14,30 e le 17,30. La corsa alla B questa volta si consuma nel giro di tre ore. Catania e Salernitana giocano tra le mura amiche rispettivamente contro Latina e Potenza e sperano di brindare al successo per provare a dare un altro strappo alle zone di vertice. Il Benevento è di scena a Cosenza, in quello che certamente è il match clou della giornata, alle 14,30. Fare punti per la squadra giallorossa è vitale, vorrebbe dire non concedere nulla agli avversari che hanno partite sulla carta più abbordabili. Ma non sarebbe la prima volta che lì in testa si fa l'elastico, una domenica va bene a me, l'altra agli avversari. 

Ovvio che la continuità sia una prerogativa essenziale anche in un momento come questo in cui il traguardo è ancora ben lontano. La strega è reduce da due vittorie di fila e la terza sarebbe il viatico ideale verso la sfida più sentita al Vigorito contro la Salernitana. Di mezzo c'è un avversario di buona caratura tecnica, che per bocca del suo tecnico Buscè, dopo aver vinto sul campo insidioso di Latina, ha detto di sapersi adattare a qualsiasi tipo di partita: «In questo girone la partita sporca la devi saper fare, anche se sei una squadra di qualità. Stavolta è stato così. La squadra ha sofferto insieme, ha tenuto botta nei momenti difficili e ha portato a casa un risultato pesante».

Ecco, sintetizzato in poche parole l'essenza della squadra silana, che ha un organico non troppo ampio e qualche lacuna in alcuni settori, ma si è adattata alla categoria con sorprendente abilità e ora guada con occhi languidi alle primissime posizioni di classifica.

Il Benevento st lavorando sodo sui piccoli ritocchi che devono farne una macchina da guerra indistruttibile. E' la missione di Floro Flores, rendere la squadra giallorossa duttile e malleabile, soprattutto in grado di non temere più la cosiddetta “partita sporca”. Servono piccoli ma radicali accorgimenti, in grado di rendere più pragmatica una squadra che qualche volta si specchia troppo e non riesce a staccarsi da quella sua etichetta di formazione che per fare risultato deve solo offrire spettacolo. In serie C, purtroppo, è l'esatto contrario: serve il fioretto, ma spesso bisogna usare la clava, adattandosi ad ogni tipo di avversario e provando ad assoggettarlo con le sue stesse armi. Cosenza è un gran banco di prova anche sotto questo aspetto.