I derby non si giocano, si vincono. La frase ormai è talmente abusata nel calcio che ha finito col fare storia, perchè nessuno ci sta a perdere una partita che non solo è importante per la classifica, ma porta con sé tutte le altre motivazioni possibili, di rivalità e di campanile.
Lo ha ripetuto anche Floro Flores. Spesso. Lui, più di ogni altro, questo derby vuole vincerlo, non ha ancora digerito la sconfitta di domenica a Cosenza e battere i granata sarebbe come ritrovare all'improvviso tutte le indicazioni positive maturate all'esordio contro il Monopoli.
Anche questa mattina la squadra si è ritrovata all'Antistadio Imbriani. Il Benevento ha tutti i pregi che servono per vincere questa partita, ma dovrà curare molto i dettagli. Sono proprio questi ad essere venuti meno ultimamente, soprattutto in trasferta. Bisogna stare attenti su tutto: riaggressione, conquista delle “seconde palle”, un po' di pragmatismo che non sembra essere parte preponderante del dna di questa squadra. Anche l'allenamento di giovedì ha lasciato queste sensazioni: gioco sempre molto fluido, buona circolazione di palla, ma sempre un po' sterili quando bisogna concludere.
La risposta degli attaccanti. E non solo...
Per due della Salernitana che sfruttano al meglio anche le più rocambolesche “palle sporche” (Inglese e Ferrari), il Benevento si ritrova ancora senza il suo miglior interprete offensivo. Ciccio Salvemini oggi si è rivisto sul campo di gioco, ma per lui il derby sarà solo il modo di tifare per i compagni. Rimane che saranno monitorati attentamente proprio gli elementi più offensivi dello schieramento giallorosso. Lamesta a destra, Manconi a sinistra, Mignani quasi certamente al centro. Tecnica e rapidità di esecuzione contro la fisicità dei granata. Non dovrebbero esserci troppi dubbi sull'impiego di questo tridente, anche se potenzialmente il bomber più prolifico il Benevento ce l'ha addirittura in panchina. Il riferimento è ovviamente a Marco Tumminello. Il suo momento non è dei migliori, ma questa mattina in molte circostanze dell'esercitazione svolta all'Imbriani, il bomber di Erice sembra aver aggiustato la mira. Un fromboliere come lui non può aver smarrito improvvisamente le sue doti da goleador e prima o poi lo “switch” dovrà esserci. Certo, dovrà ancora affinare la condizione, ma la mira è un'altra cosa, l'istinto del killer non può assolutamente averlo smarrito.
Punte, ma non solo
Quando l'obiettivo è segnare un gol in più dell'avversario, non si può andare tanto per il sottile a scegliere chi dovrà far centro. Il Benevento ha mostrato una carenza piuttosto evidente a trovare il gol con giocatori che non siano attaccanti. Sono proprio questi che hanno fatto la voce grossa finora: 8 gol Salvemini, 6 Manconi, 4 Lamesta, 2 Mignani, 1 Tumminello. Ventuno segnature delle 27 totali sono state centrate proprio dagli attaccanti. Le altre reti sono di Pierozzi (3), Talia, Ricci e Prisco con una a testa. Troppo poco per una squadra che vuole puntare ai massimi livelli. Serve l'aiuto di tutti, a cominciare dai centrocampisti, per finire ai difensori. Non si può sempre e solo sperare nella buona mira delle punte.
