IVPC Rugby Benevento, esordio da dimenticare contro il Villa Pamphili

Sanniti in partita per venticinque minuti poi i romani hanno dilagato sfruttando l'indisciplina.

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Benevento.  

Un ritorno in campo così era difficile da immaginare. L’IVPC Rugby Benevento è stato surclassato dal Villa Pamphili Roma nella prima giornata del torneo di serie B. Sfida in equilibrio solo nei primi venticinque minuti, poi ai padroni di casa si è spenta la luce e gli ospiti hanno passeggiato fino al 48 a 15 finale.  

Il primo campanello d’allarme era risuonato al primo minuto con un fallo inutile di Giangregorio. I romani hanno messo subito in mostra le qualità fisiche e tecniche di Piergentili, numero dieci dal gran fisico capace di dominare la partita col gioco al piede. Suoi i primi tre punti dalla piazzola, poi la reazione biancoceleste ha prodotto due mete di pacchetto, la seconda trasformata da Caporaso. Subito dopo è arrivato il primo gentile omaggio dei padroni di casa che hanno lasciato un clamoroso buco centrale per la prima meta trasformata dagli ospiti: 12-10.

L’ultimo vero squillo dei campani è stato il drop di Mario Caporaso per il 15-10 momentaneo. Una giocata utile a mettere fieno in cascina ma forse troppo frettolosa perché si poteva sfruttare meglio una situazione di vantaggio per fare bottino pieno, anche se la luce si sarebbe spenta comunque. La partita di capitan Passariello e compagni si è chiusa in quel momento, poi il campo che è storicamente amico è diventato una trappola mortale da cui la squadra non ha avuto la forza di sottrarsi. Le tre mete regalate nel finale del primo tempo hanno emesso una sentenza inappellabile sulla contesa. 

All’intervallo era già finita. Troppa la differenza anche atletica. Il Benevento ha sofferto in mischia, quella che è la specialità della casa, per non parlare del reparto dei trequarti dove con le assenze di Calandro e Fragnito mancano idee, qualità ed esperienza. Il secondo tempo si è giocato a ritmi più bassi, Villa Pamphili si è affidata al gioco al piede di Piergentili che ha costretto i biancocelesti nei propri ventidue senza avere la forza di uscire se non con qualche giocata orgogliosa del solito Casillo.

Il giallo di Giangregorio, che al ritorno in campo con la maglia biancoceleste è sembrato la copia sbiadita della seconda linea capace di giocare ad altissimo livello in serie A, è stata un’altra conferma sulla confusione che la squadra ha mostrato anche nei suoi giocatori più rappresentativi.

Il 47 a 15 finale è una dura lezione da assorbire. Un colpo da ko da cui la squadra dovrà riprendersi al più presto. Le assenze non possono essere un alibi. I diciotto mesi di stop nemmeno. Troppe le ingenuità viste in campo. Scarsa l’attenzione. Non pervenuta una tanto sperata reazione. E’ stata una delle peggiori partite degli ultimi dieci anni. Un vero peccato dopo tanta attesa.

Adesso capitan Passariello e compagni dovranno fare quadrato. Parlare e analizzare una prestazione che non può essere ripetuta. Sicuramente bisognerà migliorare dal punto di vista atletico, dove la squadra è parsa carente e anche sull’aspetto tattico. Contro squadre come quelle laziali, storicamente molto dotate nel reparto dei trequarti, i ritmi vanno tenuti bassi fin dall'avvio per non pagare dazio alla distanza e poi, cosa fondamentale in questo sport, fare attenzione alla disciplina. Troppi 21 fischi contro. Un numero elevatissimo che dà un vantaggio enorme agli avversari e un handicap difficile da colmare per ogni squadra.

Domenica prossima si tornerà in campo, ancora al Dell’Oste alle 15:30, contro la Partenope per il primo derby campano della stagione. Sfida che sarà un vero e proprio esame di maturità per una squadra che, per blasone e mentalità, non può essere una semplice comparsa in un campionato come quello di serie B.