"Le case-lavoro sono archeologia criminali", parla così Ciambriello ad Aversa

Il Garante chiede riforme urgenti

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Aversa.  

Questa mattina, il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello ha visitato il carcere di Aversa, dove sono attualmente presenti 290 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 254 posti. Tra questi, 46 sono internati nella casa-lavoro, una sezione che da anni suscita forti critiche per la sua gestione e per la mancanza di risorse adeguate.

Durante la visita, Ciambriello ha avuto colloqui con i lavoranti e con gli ospiti della casa-lavoro, ascoltando le loro problematiche e raccogliendo segnalazioni sulle carenze strutturali e sanitarie.

Situazione critica: mancano oltre 50 agenti e personale sanitario

Il Garante ha evidenziato una grave carenza di organico, con oltre 50 agenti mancanti rispetto alla pianta prevista. Ancora più preoccupante è la mancanza di figure sanitarie e sociali essenziali, tra cui psichiatri, tecnici della riabilitazione e assistenti sociali.

“Tutto è nelle mani di pochi agenti generosi, efficaci ed attenti a queste problematiche”, ha dichiarato Ciambriello, sottolineando come la gestione quotidiana ricada su un numero ridotto di operatori.

“Le case-lavoro? Archeologia criminale da superare”

Tra i punti più forti del suo intervento, Ciambriello ha criticato duramente l’esistenza delle case-lavoro, strutture ancora regolamentate da una legge del 1930.

“Da anni contestiamo l’esistenza delle case-lavoro. Non sono né case né luoghi di lavoro. Sono spazi di ingiustizia che non possono essere ignorati”, ha affermato il Garante.

Secondo Ciambriello, è urgente creare alternative di reinserimento sociale, con il coinvolgimento di enti locali, terzo settore, volontariato e Asl, per offrire vere opportunità a chi sta scontando pene o misure di sicurezza.

Gli “invisibili” del sistema penitenziario

Il Garante ha poi rivolto un appello alle istituzioni per non dimenticare gli “invisibili”, ovvero i detenuti senza casa, senza famiglia o senza rete di supporto.

“Cosa succede a chi non ha nessuno? A chi è senza fissa dimora o senza visite? Lo Stato li abbandona? Li fascicola solo come detenuti?”, si è chiesto Ciambriello.

Struttura di Aversa: spazi ampi ma poca protezione

Durante la visita, Ciambriello ha inoltre segnalato problemi strutturali nel carcere di Aversa: gli spazi esterni esposti alle intemperie rendono difficili gli spostamenti tra le varie sezioni per detenuti e personale.

“La struttura espone alle intemperie agenti e detenuti, mancano percorsi protetti”, ha concluso il Garante.