Una maxi frode fiscale attraverso assunzioni fantasm,a nelo settore della manodopera. La Guardia di finanza e la Procura di Napoli Nord hanno contestato l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nell'ambito di un'indagine che ha portato al sequestro di circa 6 milioni e mezzo di euro.
Secondo l'accusa, centinaia di lavoratori venivano formalmente assunti da società prive di operativitià e impiegati presso la sede di un'altra società committente, che ne organizzava e dirigeva l'attività attraverso l'utilizzo di un software.
Sei aziende subappaltatrici ed una intermediaria fornivano il personale a costi competitivi attraverso l'evasione dell'Iva e dell'Irpef, mentre la società committente detraeva l'Iva senza sostenere i costi fissi legati al lavoro subortinato.
Diverse le contestazioni mosse dalle fiamme gialle, tra omessi versamenti di imposte e contributi e assunzioni solo sulla carta.
Complessivamente, l'ammanco alle casse dello Stato ammonta a 16 milioni di euro. Nel corso delle indagini la società committente ha saldato irregolarità per oltre 10 milioni. I restranti 6 milioni e 454mila euro sono stati sequestrati.