Castel Volturno, Salvini duro con De Luca sui rifiuti

"Chi non fa niente per migliorare sistema aiuta la camorra"

Castel Volturno.  

Iniziata la conferenza stampa del ministro Salvini ed è subito un attacco al governatore De Luca per la gestione dei rifiuti. 

"Aumentano i roghi tossici e ci sono 255 uomini a presidiare discariche e stir in campania. Non c’è un impianto di compostaggio. De luca ha bloccato la costruzione del secondo inceneritore. Chi non fa nulla per evitare l’emergenza aiuta la camorra".

Il titolare del Viminale sollecitato dai giornbalisti è tornato sulla questione dell'autonomia differenziata che chiedono le Regioni del nord: "Applichiamo semplicemente la costituzione. L’autonomia aiuta il sud a rilanciarsi con politica fondata su meriti e non sulla raccomandazione e clientela. L’emergenza rifiuti come mai qui non si risolve mai? Ci vuole piano lavoro opere pubbliche. Non assistenzialismo. Castelvolturno è dopo Casal di Principe la città italiana con la più alta percentuale di percettori reddito cittadinanza. Io voglio portare il lavoro vero".

Il titolare del Viminale ha ribadito la sua posizione sulla vicenda Open Arms: "Sì, sono ossessionato. Difendere i confini italiani dal l’immigrazione è la mia ragione di vita. Se io fuggo dalle contestazioni? Niente di più falso. Sto sempre in mezzo alla gente ci sono abituato. Certi slogan di sinistra erano vecchi 40 anni fa".

Salvini ha riservato una parentesi anche alle elezioni regionali che si terranno in Campania l'anno prossimo: "Di sicuro la lega ci sarà. Ora penso alle politiche e posso assicurare che il prossimo ministro per il sud sarà un ministro vero e sarà campano".

La mattinata era iniziata con scintille all'esterno della Scuola Forestali Carabinieri di Castel Volturno, dove è atteso il ministro dell'Interno Matteo Salvini per un Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tra un gruppo di sostenitori del leader della lega e un altro gruppo di persone giunte sul posto per contestarlo. All'arrivo di alcune auto delle forze dell'ordine, probabilmente scambiate per quelle che porteranno sul luogo Salvini, sono scattati i cori 'Matteo, Matteo' da un lato e 'buffone, buffone' dall'altro. I due gruppi sono stati tenuti lontani l'uno dall'altro da Carabinieri e Polizia per evitare contatti.

Un componente del gruppo di contestatori è stato portato dagli agenti all'interno dell'adiacente Commissariato di Polizia. In strada proseguono i cori pro e contro Salvini, con i contestatori che hanno esposto uno striscione con la scritta: "Traditore".

Il ministro Savini, atteso per le 11, è arrivato alle 11,42 e presiede il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica.

Nelle scorse ore era circolata la voce di una protesta da parte dei centri sociali, che stavano organizzando un presidio per accogliere Salvini con i gavettoni.
 Al termine la conferenza stampa in cui sarà presentato anche il rapporto annuale "Un anno al Viminale", coi dati delle principali attività del periodo tra il 1 agosto 2018 al 31 luglio 2019.

l vicepremier alle 13 è atteso anche a napoli nel carcere di Poggioreale per partecipare alla visita del sottosegretario alla Giustizia e del capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Intanto, sulla crisi ecco un inquietante retroscena che viene rivelato dai 5Stelle: "C'è una coincidenza -si legge sul Blog delle stelle - che spiazza: Salvini ha staccato la spina all'esecutivo Conte proprio mentre il Senato si trovava impegnato ad autorizzare il sequestro del computer di Siri. Senza quell'autorizzazione gli inquirenti non possono analizzare il contenuto di quel Pc".

"Lì dentro -continua- ci potrebbero essere delle risposte in merito alle indagini che vedono coinvolto il senatore della Lega, fianco a fianco con Matteo Salvini negli ultimi tavoli convocati al Viminale. I cittadini non hanno diritto di sapere se in quel pc siano o non siano presenti dei contenuti che potrebbero chiarire i legami di Siri con Arata?".

 "Come è noto -prosegue M5S- il filone giudiziario su Arata coinvolge anche presunti fiancheggiatori del superlatitante Matteo Messina Denaro, l'ultimo custode dei patti scellerati fra pezzi di Stato e Cosa nostra. Una cosa gli italiani, però, già hanno potuto saperla e apprezzarla: chi è indagato per corruzione in un'inchiesta che coinvolge anche mafiosi, non può stare al governo con noi. Ed è stato il MoVimento 5 Stelle a chiedere le dimissioni dell'ex sottosegretario Siri che Salvini ha provato in tutti i modi a tenere dentro il governo!".

"Con il ministro Bonafede -ricorda il Movimento- abbiamo realizzato lo Spazzacorrotti, che sbatte fuori i corrotti dalla Pubblica Amministrazione, e messo nero su bianco la riforma della Giustizia che dimezza i tempi dei processi e che è stata bloccata dalla Lega. Perché? Berlusconi ha chiamato, Salvini ha obbedito. Ve lo ricordate il Decreto Biondi varato dal Governo Berlusconi? Carcere vietato per i reati della Pubblica Amministrazione, comprese corruzione e concussione. Un decreto che scarcerò migliaia di detenuti, per non parlare di quelli coinvolti in Tangentopoli".

"Quel decreto -sottolinea M5S- fu identificato dall'accusa al processo Dell'Utri come risposta all'appoggio elettorale di Cosa Nostra, in particolare del clan stragista dei Graviano, a Forza Italia. È più facile per la Lega tornare tra le braccia di Berlusconi. Hanno gettato completamente la maschera ed hanno tradito gli italiani perbene! Matteo Salvini, in nome della trasparenza e se ha il coraggio, vada in Procura e consegni il PC di Siri ai magistrati. Gli italiani hanno diritto di sapere cosa c'è lì dentro!", conclude.