Hamas rinvia il rilascio degli ostaggi israeliani: la tregua è già finita

Il movimento palestinese sospende la liberazione dei prigionieri prevista per il 15 febbraio

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Israele accusata di ripetute violazioni dell'accordo di cessate il fuoco. In risposta

Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, l'ala militare di Hamas, ha dichiarato che Israele ha infranto l'accordo in più occasioni. Tra le accuse mosse: attacchi e sparatorie in diverse aree della Striscia di Gaza, ritardi nel ritorno degli sfollati nel nord e ostacoli nella consegna degli aiuti umanitari. Di conseguenza, Hamas ha deciso di posticipare il rilascio degli ostaggi fino a nuovo avviso, sottolineando la necessità che Israele rispetti e compensi retroattivamente le mancanze delle settimane precedenti.

Reazione israeliana: preparativi militari e condanna

In risposta all'annuncio di Hamas, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha affermato che la sospensione del rilascio degli ostaggi rappresenta una "totale violazione" dell'accordo di cessate il fuoco e dell'intesa per la liberazione dei prigionieri. Ha quindi ordinato alle Forze di Difesa Israeliane (IDF) di elevare al massimo il livello di allerta per affrontare qualsiasi possibile scenario nella Striscia di Gaza.

Contesto dell'accordo e sviluppi recenti

L'accordo di cessate il fuoco, raggiunto il 19 gennaio con la mediazione di Egitto e Qatar, prevedeva la liberazione graduale di ostaggi israeliani in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi detenuti in Israele. Fino ad oggi, Hamas ha rilasciato 21 ostaggi israeliani, mentre Israele ha liberato 800 prigionieri palestinesi. Tuttavia, le tensioni sono rimaste elevate, con entrambe le parti che si accusano reciprocamente di non rispettare pienamente i termini dell'accordo.

Prospettive future: incertezza e tensioni crescenti

La decisione di Hamas di sospendere il rilascio degli ostaggi aggiunge ulteriore incertezza a una situazione già tesa. La comunità internazionale osserva con preoccupazione l'evolversi degli eventi, mentre gli sforzi diplomatici per mantenere il cessate il fuoco e garantire la liberazione degli ostaggi potrebbero intensificarsi nei prossimi giorni.