India contro Pakistan, la "terza guerra mondiale a pezzi" del Papa è servita

Modi ordina la rappresaglia contro i terroristi: pieno mandato all’esercito

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Dopo l'attacco a Pahalgam, in cui sono stati uccisi 26 turisti hindu, il governo indiano accusa il Pakistan e promette vendetta affidando all'esercito pieni poteri operativi per una risposta che si preannuncia dura e mirata

Pieno mandato all’esercito

Il primo ministro indiano Narendra Modi ha conferito piena libertà operativa all’esercito per decidere modalità, obiettivi e tempistiche di un’azione militare in risposta al sanguinoso attentato del 22 aprile. Il vertice di sicurezza, convocato d’urgenza e presieduto dallo stesso Modi, ha visto la partecipazione del ministro della Difesa Rajnath Singh, del consigliere per la sicurezza nazionale Ajit Doval e dei vertici delle forze armate. Fonti governative hanno sottolineato che la decisione riflette la totale fiducia del premier nelle capacità delle forze armate indiane.


Strage a Pahalgam: il movente religioso

L’attacco terroristico a Pahalgam, località del Kashmir amministrato dall’India, ha causato la morte di 26 turisti, quasi tutti uomini di fede hindu. Gli attentatori, quattro in totale, sono ancora a piede libero. L’India accusa il Pakistan di complicità, indicando in modo diretto i cosiddetti "handler" e "sponsor" dei terroristi. A New York, durante una conferenza ONU, l’ambasciatrice indiana Yojna Patel ha ricordato pubblicamente una recente dichiarazione del ministro della Difesa pachistano Khawaja Asif, considerata da New Delhi una implicita ammissione di responsabilità.


La controaccusa di Islamabad

La risposta pakistana non si è fatta attendere. In una conferenza stampa a Islamabad, il tenente generale Ahmed Sharif Chaudhry ha mostrato alla stampa documenti e video che proverebbero il coinvolgimento di ufficiali indiani in attentati pianificati contro il Pakistan. Le accuse includono intercettazioni e filmati di addestramento all’uso di esplosivi. New Delhi, per ora, mantiene il silenzio sulle rivelazioni pachistane.


La tensione cresce lungo la Linea di Controllo

Nella notte tra il 28 e il 29 aprile, per il quinto giorno consecutivo, truppe pachistane hanno violato il cessate il fuoco lungo la Linea di Controllo che divide il Kashmir. Nonostante lo scontro a fuoco, non si registrano vittime. Intanto, in India, cresce l’allarme per il moltiplicarsi di atti di intolleranza verso la minoranza musulmana, con decine di video che mostrano aggressioni ai danni di commercianti e studenti kashmiri costretti alla fuga.