Donald Trump ha avviato un tour di quattro giorni che lo porterà in Arabia Saudita, Qatar e Emirati Arabi Uniti. Il presidente USA ha dichiarato l’obiettivo di firmare intese per oltre 1.000 miliardi di dollari, spingendo i leader sauditi a impegnare somme pari al PIL dell’intero regno. Dietro il linguaggio diplomatico, si delinea una strategia incentrata su affari privati: la famiglia Trump ha infatti in sospeso sei contratti immobiliari con partner sauditi, un’intesa sulle criptovalute con una società emiratina e un resort di lusso sponsorizzato dal Qatar.
Il Boeing qatariota e la linea sottile dell’etica
Nonostante le polemiche, Trump ha accettato un Boeing 747-8 donato dalla famiglia reale del Qatar, destinato a diventare il nuovo Air Force One. La scelta ha scatenato dure critiche negli ambienti istituzionali, per il chiaro conflitto di interessi che ne deriva. Trump ha respinto ogni accusa di scorrettezza, affermando che solo uno "stupido" rifiuterebbe un simile regalo. Il gesto dei qatarioti evidenzia il tentativo di ottenere un favore politico diretto, strizzando l’occhio al ritorno sulla scena internazionale dell’ex presidente.
Gaza, liberato l'ultimo ostaggio americano
In un contesto di tensione internazionale, Hamas ha rilasciato Edan Alexander, l’ultimo ostaggio statunitense ancora in vita a Gaza. Il rilascio è stato descritto come un tentativo di Hamas di ottenere il sostegno statunitense per una tregua nella guerra in corso. Il gesto, apparentemente umanitario, è in realtà profondamente politico: cerca di strappare una mediazione che ponga fine al conflitto armato e alleggerisca la pressione internazionale sul gruppo.