Trump chiama Putin, ma Mosca bombarda l’Ucraina con 273 droni

L’ora della verità è scattata. L’Occidente trattiene il fiato: nel pomeriggio telefonata Putin-Trump

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L'esercito israeliano ha annunciato ieri di aver avviato "estese operazioni terrestri" in tutta la Striscia di Gaza settentrionale e meridionale

Un attacco aereo su larga scala. A meno di ventiquattro ore dalla prevista telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, la Russia ha scatenato sull'Ucraina uno dei più intensi attacchi con droni dall'inizio del conflitto. Circa 273 velivoli tra droni e carichi esplosivi hanno sorvolato il Paese, causando la morte di una donna e ferendo numerose altre persone. L’attacco è apparso come un chiaro messaggio politico a ridosso del confronto atteso tra il presidente americano e quello russo, che si terrà oggi alle 16 ora italiana.

Pressioni e diplomazia

Trump fra sanzioni e mediazioni

Trump ha annunciato che nella telefonata con Putin insisterà sulla fine delle ostilità e parlerà anche di commercio. L'ex presidente ha promesso sanzioni “distruttive” in caso di fallimento delle trattative, sottolineando che la Russia sta già soffrendo economicamente. In parallelo, Trump ha comunicato l'intenzione di consultarsi con Zelensky e i leader della NATO, mentre emissari statunitensi come Marco Rubio e JD Vance hanno incontrato il presidente ucraino a Roma, a Villa Taverna.

Le reazioni internazionali

Scetticismo europeo e mediazioni vaticane

Friedrich Merz, nuovo cancelliere tedesco, ha dichiarato di voler parlare con Trump prima del colloquio con Putin, assieme ai leader di Francia e Gran Bretagna. Anche Giorgia Meloni ha discusso telefonicamente con il leader americano. Nel frattempo, Zelensky ha incontrato Papa Leone XIV, che ha rinnovato l'offerta del Vaticano come sede per eventuali negoziati. Un ruolo diplomatico che trova ampio sostegno, soprattutto dopo l’escalation delle ultime ore.

Il contesto globale

Un mondo sospeso tra guerra e instabilità

L’attacco russo non è l’unico scenario di crisi. A Gaza, l’esercito israeliano ha ampliato le operazioni di terra, mentre gli USA hanno annunciato sanzioni contro l’export energetico russo. Il senato americano sta valutando un pacchetto che colpisce anche le nazioni che commerciano con Mosca, compresi Cina e India. In questo quadro, la notizia della grave malattia di Joe Biden, affetto da un tumore alla prostata in fase avanzata, getta un’ulteriore ombra su un’America già spaccata tra due visioni del mondo profondamente diverse.

Rubio, segretario di Stato e figura chiave dell’amministrazione Trump, ha lanciato un messaggio inequivocabile: «Dobbiamo far capire a Putin che facciamo sul serio. Le sanzioni saranno devastanti». La minaccia non è solo retorica: il Senato americano sta infatti preparando un pacchetto bipartisan di misure severe contro l’export russo di petrolio e uranio, con possibili dazi anche per chi acquista da Mosca, Cina e India incluse — un passaggio che rischia di accendere tensioni globali. Trump ha ribadito il concetto in un'intervista a Fox News, lasciando intendere che il dialogo con Mosca avrà una scadenza precisa: «Se non raggiungiamo un accordo, scatteranno sanzioni distruttive. La Russia è già in difficoltà, con un'economia debole e il petrolio a basso prezzo».

Scarsa probabilità un ultimatum

Ma resta il dubbio: Trump porterà davvero questo ultimatum nella telefonata con Putin? Gli europei, scettici, vogliono garanzie. Il cancelliere tedesco Merz ha chiesto un confronto preventivo con il presidente americano, mentre Giorgia Meloni ha avuto con lui un colloquio telefonico sabato scorso. Il clima romano, durante l’incontro con Vance e Rubio, è apparso improntato a realismo. I leader europei, come anche i primi ministri di Canada e Australia, Mark Carney e Anthony Albanese, temono che Mosca stia solo guadagnando tempo. Ma dagli Stati Uniti, l'inviato speciale Steve Witkoff ha gettato acqua sul fuoco: «Sarà una telefonata utile e di successo. Il presidente è determinato. Se non ci riesce Trump, nessuno può».

A Biden è stato diagnosticato un cancro alla prostata

Intanto, a Joe Biden è stata diagnosticata una forma aggressiva di cancro alla prostata che si è diffuso alle ossa, secondo una dichiarazione dell'ufficio dell'ex presidente. Il cancro sembra essere "sensibile agli ormoni, il che consente una gestione efficace", si legge nella dichiarazione. La diagnosi è arrivata dopo che i medici hanno trovato un "piccolo nodulo" sulla prostata di Biden la scorsa settimana. Biden, 82 anni, ha lasciato l'incarico a gennaio, essendo il presidente più anziano in carica nella storia degli Stati Uniti. Durante la sua presidenza, ha dovuto affrontare domande sulla sua età e sulla sua salute che alla fine lo hanno portato ad abbandonare la campagna per la rielezione.

Israele ha ampliato le operazioni terrestri a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato ieri di aver avviato "estese operazioni terrestri" in tutta la Striscia di Gaza settentrionale e meridionale, in una campagna intensificata per avanzare ulteriormente nell'enclave e conquistare più terreno. Allo stesso tempo, il governo israeliano ha affermato che avrebbe consentito l'ingresso a Gaza di "una quantità minima di cibo". I funzionari hanno affermato che le nuove operazioni militari sarebbero state condotte gradualmente, in fasi che avrebbero potuto essere interrotte in caso di raggiungimento di un accordo con Hamas. La mossa è arrivata mentre il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu segnalava per la prima volta che i suoi negoziatori in Qatar erano autorizzati a discutere i termini di un accordo di ampia portata per porre fine alla guerra. Bilancio: oltre 53.000 abitanti di Gaza sono stati uccisi finora, di cui più di 90 dall'alba di domenica, secondo le autorità sanitarie di Gaza. Il tour di cinque giorni di Trump in Medio Oriente la scorsa settimana ha evidenziato una nuova dinamica, in cui Israele e Netanyahu sono in un certo senso un ripensamento per gli Stati Uniti.