Hamas apre al dialogo, ma chiede la fine definitiva della guerra

Il movimento palestinese valuta la tregua proposta da Israele ma pone condizioni decisive

hamas apre al dialogo ma chiede la fine definitiva della guerra

Hamas si dice “pronto e seriamente intenzionato” a negoziare una tregua di 60 giorni con Israele, come proposto da Trump, ma ribadisce che la cessazione del conflitto dovrà essere definitiva. Attesi oggi al Cairo i colloqui con Egitto e Qatar.

Hamas disponibile al negoziato, ma pretende garanzie sulla fine del conflitto. Hamas ha ufficialmente dichiarato di essere «pronto e seriamente intenzionato a raggiungere un accordo» per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Tuttavia, la condizione posta è chiara: la tregua di 60 giorni proposta da Israele, con la mediazione degli Stati Uniti, dovrà rappresentare un primo passo verso la fine definitiva della guerra. Il movimento palestinese non intende accettare una semplice pausa nei combattimenti, ma un percorso irreversibile verso la pace.

Incontro cruciale al Cairo con i mediatori

Una delegazione di Hamas dovrebbe incontrare oggi, al Cairo, i rappresentanti di Egitto e Qatar. I due paesi mediano da mesi tra le parti in conflitto e cercano di far convergere Israele e Hamas su un testo condiviso. Il piano di tregua proposto prevede una sospensione delle ostilità per due mesi, con la possibilità di successivi sviluppi diplomatici. Tuttavia, l’equilibrio resta fragile: ogni condizione non rispettata potrebbe far saltare l’intesa.

Tel Aviv: “Liberare gli ostaggi è la priorità assoluta”

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha ribadito che «non bisogna perdere alcuna opportunità di liberare gli ostaggi ancora detenuti a Gaza». Secondo Sa’ar, all’interno del governo Netanyahu vi sarebbe un’ampia maggioranza favorevole all’accordo, anche tra i settori più conservatori. La società israeliana, ancora ferita dalle stragi di ottobre e dalla lunga guerra, guarda con speranza ma anche con cautela alla possibile svolta.

Nuove vittime sotto le bombe: 14 morti nei raid su Gaza

Nonostante gli sviluppi diplomatici, continuano i bombardamenti nella Striscia. Almeno 14 persone hanno perso la vita negli ultimi raid israeliani, tra cui anche diversi bambini. I quartieri centrali di Gaza City risultano gravemente danneggiati. Le organizzazioni umanitarie internazionali rinnovano l’appello a un cessate il fuoco immediato per consentire aiuti alla popolazione civile, ormai allo stremo.

L’equilibrio sottile tra diplomazia e guerra

L’annuncio di Donald Trump sulla disponibilità di Israele a un cessate il fuoco ha riacceso le speranze nel contesto mediorientale. Ma le posizioni restano distanti: Hamas vuole garanzie sulla fine della guerra, Israele pretende lo smantellamento dell’organizzazione. Oggi si gioca una partita decisiva al Cairo: i prossimi giorni diranno se questa è solo una tregua temporanea o l’inizio di un nuovo capitolo.