Gli Stati Uniti hanno avviato la fase operativa del piano per Gaza delineando la composizione del futuro Consiglio di pace. Secondo fonti occidentali direttamente informate, Italia e Germania sono i primi Paesi ad aver ricevuto un invito formale a partecipare all’organismo, che dovrà accompagnare la transizione politica e il processo di ricostruzione della Striscia. Washington considera questo passaggio un tassello decisivo per dare continuità alla tregua in vigore e per stabilire un coordinamento internazionale stabile.
Il mandato del Consiglio di pace
Il Consiglio avrà il compito di supervisionare le fasi della stabilizzazione, facilitare il dialogo tra le parti e contribuire all’architettura amministrativa temporanea che dovrà reggere Gaza nei prossimi mesi. Sarà un organismo multilaterale, concepito per affiancare le istituzioni delle Nazioni Unite e per garantire una rappresentanza ampia dei partner coinvolti nel sostegno politico e finanziario alla ricostruzione.
La Forza internazionale di stabilizzazione
Parallelo al Consiglio di pace, e parte integrante dello stesso disegno, è il progetto di una Forza internazionale di stabilizzazione. Si tratta di un contingente con mandato Onu che dovrà operare sul terreno per garantire sicurezza, protezione dei civili e continuità degli accordi di cessate il fuoco. Indonesia, Azerbaigian, Turchia ed Egitto hanno già manifestato disponibilità a inviare soldati, configurando una presenza multinazionale con un forte contributo proveniente dall’area del Medio Oriente e dall’Asia.
Le implicazioni per l’Italia
Per l’Italia l’invito rappresenta un riconoscimento della propria posizione nel dossier mediorientale e dell’impegno diplomatico espresso negli ultimi mesi. Roma dovrà ora valutare tempi, forme e portata della propria partecipazione, tenendo conto sia delle esigenze di sicurezza sia del peso politico che un coinvolgimento diretto comporta a livello europeo e internazionale. Il governo sta seguendo da vicino l’evoluzione del piano, in attesa di ulteriori dettagli da Washington. Il quadro nella Striscia resta drammatico, con condizioni umanitarie aggravate dal maltempo e da una tregua che, pur reggendo, non ha ancora garantito un miglioramento sostanziale della vita quotidiana dei civili. La costruzione del Consiglio di pace e della forza internazionale rappresenta, nelle intenzioni statunitensi, il primo passo verso una cornice di stabilizzazione più solida, ma la situazione sul terreno continua a mostrare un equilibrio fragile.
