Zelensky e Trump, asse inedito: "Difenderemo insieme i nostri cieli"

Telefonata tra i due leader dopo lo stop Usa alla fornitura di armi a Kiev

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Dopo un attacco senza precedenti su Kiev, con 550 droni e missili russi, il presidente ucraino annuncia un’intesa con Donald Trump per rafforzare la difesa aerea. Intanto la Germania valuta l’acquisto di sistemi Patriot da destinare a Kiev

Un attacco senza precedenti e il gelo sulle forniture Usa. È stata una delle notti più buie per Kiev dall’inizio dell’invasione russa. Secondo l’Aeronautica ucraina, sono stati lanciati contro il territorio 550 tra droni e missili, in quello che viene definito il più imponente attacco aereo dall’inizio della guerra. Le autorità locali riferiscono di almeno un morto e 26 feriti, con pesanti danni anche a infrastrutture civili e ferroviarie. Non è mancata la simbolica ferita diplomatica: tra gli edifici colpiti anche il consolato polacco. Una provocazione diretta, secondo Varsavia. Il bombardamento è arrivato proprio mentre Donald Trump annunciava lo stop temporaneo alla fornitura di nuove armi all’Ucraina, scatenando reazioni preoccupate da parte di Kiev e dei partner europei. Il presidente francese Macron ha dichiarato che “Putin deride gli sforzi di pace”, mentre il ministro degli Esteri polacco Sikorski ha esortato Trump a ripensarci: “Imporre nuove sanzioni a Mosca è ormai necessario”.

Trump telefona a Zelensky e rassicura: “Collaboriamo per difendere i cieli”

In questo contesto si è svolta la telefonata tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il leader statunitense Donald Trump. Quaranta minuti di colloquio, in cui si è parlato soprattutto della difesa aerea e della protezione del cielo ucraino. “Una conversazione importante”, l’ha definita Zelensky, che ha annunciato un accordo di cooperazione con Trump per rafforzare la difesa del paese. Fonti vicine a Trump, citate da Axios, parlano di una “buona conversazione”. Il presidente statunitense ha smentito un vero e proprio blocco delle forniture: “Abbiamo solo verificato di avere abbastanza scorte per noi”, ha dichiarato, confermando l’invio di alcuni aiuti. Secondo l’intelligence ucraina, tuttavia, l’attacco russo sarebbe stato orchestrato proprio in coincidenza con la telefonata Trump–Putin della sera precedente, un segnale chiaro da parte del Cremlino.

La Germania pronta a fornire i Patriot: telefonata Merz-Trump

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha avuto un proprio colloquio con Trump, incentrato anche questo sulla difesa aerea di Kiev. Berlino sta valutando attivamente l’acquisto di sistemi missilistici Patriot dagli Stati Uniti da destinare all’Ucraina, come confermato in conferenza stampa dal portavoce Stefan Kornelius. La Germania si pone così come anello di compensazione nel momento in cui gli Stati Uniti sembrano ricalibrare il proprio ruolo nel conflitto.

L’accusa: Mosca usa armi chimiche in modo sistematico

Ad accrescere ulteriormente la tensione, arriva un rapporto congiunto dei servizi segreti tedeschi e olandesi secondo cui la Russia avrebbe ormai “istituzionalizzato” l’uso di armi chimiche sul fronte ucraino. Gas lacrimogeni e cloropicrina sarebbero impiegati con regolarità dalle forze russe, in violazione della Convenzione internazionale sulle armi chimiche. “È una prassi ormai diffusa”, affermano le agenzie coinvolte, che parlano di un’ulteriore escalation.

Orban attacca: “L’Ucraina vuole influenzare le elezioni ungheresi”

Nel quadro di un’Europa divisa e scossa dalla guerra, si inserisce anche l’accusa esplosiva del premier ungherese Viktor Orban: “Agenti ucraini operano sul nostro territorio per condizionare le elezioni del 2026”, ha dichiarato durante un’intervista radiofonica. Il clima tra Budapest e Kiev, già teso per via delle posizioni ambigue del governo ungherese verso Mosca, si fa sempre più incandescente.

Conferenze e vertici: l’Europa si muove

Il 10 luglio è previsto a Londra un nuovo vertice della “coalizione dei volenterosi”, coordinato da Macron e dal premier britannico Starmer. Si discuterà del rafforzamento della capacità difensiva ucraina e delle future mosse diplomatiche, nel tentativo di mantenere alta la pressione su Mosca. In collegamento da Roma, dove si terrà la Conferenza per la Ricostruzione dell’Ucraina, parteciperanno anche Zelensky, Meloni e Merz.

Un nuovo asse Kiev-Washington?

La telefonata tra Zelensky e Trump potrebbe aprire a un nuovo asse, almeno sul fronte della difesa aerea. Ma resta da vedere quanto reale sarà l’impegno degli Stati Uniti, e quanto Trump intenderà rompere con la linea della discontinuità inaugurata con la sua rielezione. Intanto, sul campo, la guerra si inasprisce e i cieli dell’Ucraina rimangono il teatro principale di uno scontro che, ora più che mai, si combatte anche nelle retrovie diplomatiche.