Attentato a Mosca ucciso Armen Sarkisjan, capo delle forze speciali ArBat

L'esplosione in un quartiere residenziale nel complesso "Vele Scarlatte"

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Morto il comandante filorusso, ferite altre persone. Le autorità parlano di attacco mirato, mentre cresce la tensione sulla sicurezza nella capitale russa

Un'esplosione nel complesso residenziale "Vele Scarlatte" a Mosca ha causato la morte di Armen Sarkisjan, fondatore delle truppe d'assalto ArBat. L'attacco, avvenuto il 3 febbraio 2025, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza nella capitale russa.

Un attacco mirato nel cuore di Mosca

Nel prestigioso complesso residenziale "Vele Scarlatte", situato sul lungofiume di Mosca, un ordigno è esploso causando la morte di Armen Sarkisjan e il ferimento di altre persone. Le autorità russe hanno confermato che si è trattato di un attentato pianificato, evidenziando la crescente audacia degli attacchi nella capitale.

Chi era Armen Sarkisjan

Armen Sarkisjan, 46 anni, noto anche come Armen Gorlovsky, era il fondatore del battaglione delle forze speciali ArBat, unità che combatte al fianco delle forze russe nel Donbass. Vicino all'ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, era ricercato dalle autorità di Kiev per il suo presunto coinvolgimento nell'arruolamento di teppisti pagati per intimidire i manifestanti durante le proteste di Maidan nel 2014. Nel 2022, aveva fondato il battaglione ArBat, finanziato dal miliardario russo-armeno Samvel Karapetyan, sospettato di essere uno dei finanziatori della guerra in Ucraina.

Reazioni e implicazioni politiche

L'attentato ha suscitato immediate reazioni politiche. Sergej Markov, analista politico russo, ha dichiarato: "Gli attacchi ucraini si avvicinano sempre di più all'élite russa", sottolineando la crescente minaccia alla sicurezza interna. Le autorità stanno indagando sull'accaduto, valutando possibili connessioni con il conflitto in Ucraina e le tensioni geopolitiche attuali.

Precedenti e contesto storico

Mosca non è nuova ad attentati di tale portata. Nel 2002, la crisi del teatro Dubrovka vide un gruppo di militanti ceceni prendere in ostaggio centinaia di persone, culminando in un tragico assalto delle forze speciali russe. L'attuale attentato riporta alla memoria quei tragici eventi, evidenziando la persistente vulnerabilità della capitale russa a operazioni terroristiche.

L'uccisione di Armen Sarkisjan rappresenta un grave colpo per le forze filo-russe operanti nel Donbass e solleva interrogativi sulla sicurezza a Mosca. Mentre le indagini proseguono, l'episodio evidenzia le tensioni persistenti nella regione e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza per proteggere figure chiave e infrastrutture critiche.