Due membri dell’ambasciata israeliana a Washington sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco mentre lasciavano un evento al Capital Jewish Museum. Il sospettato, Elias Rodriguez, 30 anni, è stato arrestato sul posto. Le autorità statunitensi e israeliane condannano l’attacco come un atto di antisemitismo.
La sparatoria: un attacco deliberato
L’attacco è avvenuto intorno alle 21:08 ora locale, all’esterno del Capital Jewish Museum di Washington, D.C. Le vittime, Yaron Lischinsky, cittadino israeliano, e Sarah Milgrim, cittadina americana, entrambi membri dello staff dell’ambasciata israeliana, stavano lasciando un evento organizzato dall’American Jewish Committee, quando sono stati avvicinati da un uomo armato che ha aperto il fuoco a distanza ravvicinata, uccidendoli sul colpo .
Il profilo del sospettato
Il sospettato, Elias Rodriguez, 30 anni, residente a Chicago, è stato arrestato sul posto. Dopo la sparatoria, è entrato nel museo e si è consegnato alla sicurezza, dichiarando di essere l’autore dell’attacco. Durante l’arresto, ha gridato “Free, free Palestine” e ha dichiarato di aver agito “per Gaza” . Secondo le autorità, Rodriguez avrebbe agito da solo.
Reazioni ufficiali
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha definito l’attacco come “chiaramente basato sull’antisemitismo” e ha dichiarato che “odio e radicalismo non hanno posto negli Stati Uniti” . La segretaria per la Sicurezza Interna, Kristi Noem, ha confermato le morti e ha assicurato che il colpevole sarà consegnato alla giustizia .
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha espresso shock per l’attacco e ha ordinato un rafforzamento della sicurezza presso tutte le ambasciate israeliane nel mondo . Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha dichiarato che Israele e gli Stati Uniti “resteranno uniti nella difesa dei nostri popoli e dei nostri valori condivisi”.
Un attacco con implicazioni diplomatiche
L’attacco ha avuto luogo vicino a importanti edifici governativi, tra cui l’ufficio del FBI e la Casa Bianca, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza dei diplomatici e delle istituzioni ebraiche negli Stati Uniti. L’evento al quale partecipavano le vittime era finalizzato a promuovere l’unità tra giovani professionisti e diplomatici ebrei. Le autorità stanno indagando sull’attacco come un possibile crimine d’odio con motivazioni antisemite. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, mentre si intensificano le misure di sicurezza per proteggere i rappresentanti diplomatici e le comunità ebraiche.