Macron attacca Israele, Tel Aviv replica: scontro diplomatico sulla Palestina

Il presidente ha dichiarato che riconoscere lo Stato palestinese è un dovere morale e politico

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Criticato l’operato israeliano a Gaza. Tel Aviv ha reagito con durezza, accusandolo di sostenere i terroristi

Macron rilancia la causa palestinese. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito, durante il forum Shangri-La Dialogue a Singapore, l’urgenza di riconoscere lo Stato di Palestina, definendolo una scelta morale e politica. A suo avviso, se l’Occidente continuerà a lasciare Gaza nelle mani di Israele, perderà ogni residua credibilità agli occhi del mondo. Il presidente ha anche avvertito che, in assenza di miglioramenti umanitari, la posizione europea verso Israele dovrà inevitabilmente irrigidirsi.

Tel Aviv accusa Parigi di "crociata"

Le parole del presidente francese hanno suscitato una reazione immediata e violenta da parte del governo israeliano. Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha accusato Macron di condurre una vera e propria "crociata contro lo Stato ebraico", accusandolo di voler ricompensare i "terroristi jihadisti" con uno Stato. Il ministro della Difesa Israel Katz ha rincarato la dose, dichiarando che il riconoscimento della Palestina “finirà nel cestino della storia”.

Dietro lo scontro, lo stallo umanitario a Gaza

Al centro del duello verbale si colloca la drammatica situazione nella Striscia di Gaza, definita dalle Nazioni Unite il luogo “più affamato del mondo”. Macron ha denunciato l’insostenibilità del blocco umanitario imposto da Israele, sottolineando come gli aiuti siano utilizzati come strumento di pressione politica e di spostamento forzato della popolazione palestinese. Parigi ha minacciato di imporre sanzioni se la situazione non migliorerà nelle prossime ore.