Almeno 31 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano di ricevere aiuti umanitari in due centri della Gaza Humanitarian Foundation. Secondo quanto riferito da al-Jazeera, il massacro più grave è avvenuto a al-Mawasi, periferia occidentale di Rafah, dove 30 persone sono morte e oltre 170 sono rimaste ferite sotto il fuoco dei militari israeliani. La Fondazione, sostenuta da Israele, ha smentito la dinamica parlando di “false ricostruzioni”, ma numerose testimonianze oculari indicano i soldati come responsabili diretti.
Una nuova vittima dell’attacco del 24 maggio
In un altro episodio, a perdere la vita è stato Hamdi Al-Najjar, padre del piccolo Adam, già sopravvissuto a un bombardamento che aveva ucciso nove suoi fratelli. L’uomo è deceduto all’ospedale Nasser di Khan Younis per le ferite riportate. La moglie, la dottoressa Alaa Al-Najjar, era al lavoro durante l'attacco. Questo nuovo lutto familiare riaccende la denuncia sulle conseguenze drammatiche della guerra sui nuclei familiari, spesso annientati in poche ore da un singolo bombardamento.
Crosetto: “Operazioni senza giustificazione”
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha rilasciato un’intervista a Repubblica in cui ha condannato le ultime azioni dell’esercito israeliano. Ha dichiarato che da mesi non esistono più obiettivi militari tali da giustificare operazioni a Gaza, sottolineando che ogni attacco mette in pericolo vite innocenti. Ha ribadito la necessità di estirpare Hamas, ma con strumenti diversi da quelli militari, criticando duramente la strategia di Benjamin Netanyahu che, a suo dire, alimenta solo odio e delegittima Israele sul piano internazionale.
Un sistema di distribuzione contestato
Il sistema di aiuti sostenuto da Israele, che costringe i civili a radunarsi in aree sotto controllo militare per ricevere cibo e acqua, è stato già duramente criticato da agenzie ONU e ONG. Tali pratiche, sostengono, violano i principi umanitari e mettono a rischio la vita dei civili, spingendo alla disperazione una popolazione già provata da otto mesi di guerra e fame. L’ONU, nel frattempo, avverte: la Striscia di Gaza è sull’orlo della carestia.