L’incubo nella notte: il fiume si alza di sette metri in tre ore. È bastata una manciata di ore, nella notte tra giovedì e venerdì, perché il Texas centrale venisse travolto da una delle peggiori alluvioni della sua storia. Piogge torrenziali hanno fatto straripare il fiume Guadalupe, che in appena tre ore è salito di oltre 22 piedi — più di sei metri e mezzo. I primi avvisi di pericolo sono arrivati poco prima di mezzanotte, ma alle 4 del mattino l’allerta è diventata tragica urgenza: “Cercate un’altura adesso!”, hanno scritto le autorità locali. Molti non hanno fatto in tempo.
Una strage di bambini: dieci ancora dispersi
Tra le vittime accertate, almeno 28 sono bambini. Tra loro, diverse piccole partecipanti a un campo estivo che si trovava lungo le sponde del fiume. Otto e nove anni: queste le età delle giovanissime vittime già identificate. Altre dieci bambine risultano ancora disperse, probabilmente travolte dalle acque nelle tende dove dormivano. Squadre di soccorso, con l’aiuto di cani da ricerca, elicotteri e droni, stanno perlustrando metro per metro le zone colpite.
I numeri dell’emergenza: bilancio provvisorio e ricerche in corso
Il bilancio ufficiale è già devastante: almeno 80 morti, decine i feriti, e un numero imprecisato di dispersi. Interi quartieri sono stati evacuati, ponti e strade travolti. Le autorità locali hanno mobilitato centinaia di soccorritori. Le operazioni sono rese difficili dall’instabilità del terreno e da nuove precipitazioni che potrebbero peggiorare la situazione nelle prossime ore.
Domande senza risposta: mancano meteorologi negli uffici locali
Crescono le polemiche sulla gestione dell’allerta. Alcuni esperti sottolineano che, al momento dell’emergenza, posti chiave all’interno degli uffici locali del National Weather Service erano vacanti. Una carenza di personale che avrebbe potuto rallentare la trasmissione delle allerte e il coordinamento con i centri di gestione delle emergenze. “È legittimo domandarsi — ha dichiarato un climatologo texano — se l’assenza di figure esperte abbia compromesso la reattività del sistema”.
La crisi climatica rende tutto più estremo
Quella del Texas non è solo una tragedia locale: è anche un segnale globale. Secondo la comunità scientifica, eventi estremi come questo stanno diventando più frequenti a causa del riscaldamento del pianeta. L’aumento delle temperature, alimentato dalla combustione di combustibili fossili, contribuisce ad aumentare l’energia nelle precipitazioni. “Questi non sono temporali normali — ha spiegato un climatologo del NOAA — ma vere e proprie bombe d’acqua, sempre più comuni in un clima fuori controllo”.
