La nuova strategia contro la corruzione. Le forze dell’ordine di Rostov-sul-Don hanno adottato un’iniziativa contro la corruzione: i poliziotti che rifiuteranno una tangente e segnaleranno l’autore riceveranno comunque l’intera somma proposta come “premio di integrità”?. L’ispettore regionale Alexander Rechitsky ha dichiarato che “ogni tangente offerta” verrà rimborsata in pieno, per rinforzare una ferma posizione anticorruzione.
I numeri dietro l’iniziativa
Secondo il governatorato del Don, nei primi sei mesi del 2025 sono stati scoperti 767 reati connessi alla corruzione. Di questi, 260 erano tentativi di tangente, di cui 135 individuati dagli stessi agenti?. Negli ultimi due mesi si contano già oltre 25 inchieste per chi ha offerto la tangente.
Dubbi legali ed etici
Esperti interrogano la validità della misura. Secondo l’ex agente Ivan Artamonov, le tangenti compensate sono tipicamente di entità modesta (25-150?mila rubli), relative a infrazioni stradali o piccole irregolarità?. Il legale Dmitry Ivanov osserva che rifiutare una tangente è un dovere, non un merito, e trasformare la bustarella in “premio” potrebbe sollevare complicazioni procedurali e costi per le finanze pubbliche. In contemporanea, cresce il timore che il sistema incentivi scenari artificiosi, spingendo gli agenti a segnalare episodi di tangente autoprodotti.
Reazioni da Mosca e prospettive
A Mosca la mossa ha suscitato critiche: offre una “ricompensa” in denaro che rischia di semplificare complessità etiche e procedurali proprie della giustizia. La misura richiama pratiche simili applicate in passato, senza però sembrare efficaci o durature?. I critici chiedono un sistema più robusto, di tipo whistleblower, che protegga chi denuncia la corruzione piuttosto che compensarlo.
Più ombre che luci
Il provvedimento di Rostov appare come un tentativo estremo di scoraggiare la corruzione, ma incerto nel merito. Se da un lato segnali positivi emergono, dall’altro si teme che la logica del “premio in denaro” offra più ombre che luci. La vera sfida resta affinare un sistema legale ed etico che renda doveroso il rifiuto delle tangenti, senza trasformarlo in un’opportunità finanziaria per le forze dell’ordine.
