L'indennità del sindaco per finanziare la ricerca anticamorra

Pregevole iniziativa del primo cittadino di Casalnuovo

Casalnuovo di Napoli.  

L’indennità non percepita del sindaco Massimo Pelliccia per finanziare la pubblicazione di una ricerca universitaria sul tema “Reti d’impresa e criminalità organizzata” di Leandro Limoccia, con la presentazione di Vincenzo Ruggiero, professore di Sociologia e Criminologia. L’iniziativa, promossa dal Collegamento Campano contro le Camorre per la legalità e la nonviolenza “G. Franciosi”, con sede presso il bene confiscato alla camorra Villa Fernandes, mira a creare percorsi di cittadinanza responsabile e promuove la lotta alle povertà complesse attraverso la costituzione di percorsi di pace, mediazione e nonviolenza. 

Il libro, la cui prefazione è firmata dal Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho, si propone come lavoro transdisciplinare dove i saperi si aprono a nuovi nessi e a consapevolezza di senso di natura metodologica, epistemologica e valoriale. Non solo per superare la vecchia contrapposizione fra saperi umanistici e scientifici e camminare in una nuova articolazione, ma per cogliere a pieno la complessità della cultura d’impresa che comprende metodiche, analisi, dinamiche, conoscenze di aspetti economici, tecnici, giuridici, sociologici e capire la poliedricità del fenomeno mafioso e l’interazione tra crimine, accumulazione di ricchezza, potere, codici culturali e consenso sociale.

«Ho deciso di finanziare la pubblicazione di questa ricerca perché di fronte a questi fenomeni non bisogna mai abbassare la guardia – ha dichiarato Massimo Pelliccia, sindaco di Casalnuovo di Napoli – crediamo che la diffusione di questi testi e la consapevolezza che genera tale diffusione nei cittadini sia il primo passo per intraprendere una lotta alle mafie, seria, che parta dal basso e che trovi come suo migliore alleato lo Stato. Mai abbassare la soglia d’attenzione quando si parla di fenomeni criminali ed organizzazioni mafiose».

La chiave di lettura innovativa che si è voluta utilizzare nel testo, trae spunto e si genera dalla consapevolezza, prima civica che politica, dell’ampio ritardo con cui si stanno contrastando le mafie sia in Italia che nel resto d’Europa, rispetto alla presenza delle stesse organizzazioni mafiose, in primis quelle italiane, che per decenni hanno agito indisturbate ed hanno saputo gestire solidi interessi ed alleanze contando su una diffusa rete di funzionari corrotti.