Racket al cimitero, il Comune parte civile anche in appello

Il sindaco Pelliccia: «Non intendiamo fare sconti alla camorra»

Casalnuovo di Napoli.  

Iniziative di contrasto alle mafie e di affermazione della legalità: il Comune di Casalnuovo rinnova, in appello, la costituzione di parte civile nel processo scaturito a seguito delle richieste estorsive avvenute presso il cimitero e scoperte grazie all’attività investigativa delle forze dell’ordine.

Era ferragosto del 2016 quando le tre persone ritenute responsabili delle richieste estorsive vennero arrestate dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, agli ordini del capitano Tommaso Angelone,  mentre chiedevano tangenti alla ditta impegnata in servizi cimiteriali e polizia mortuaria. Il processo scaturito a seguito degli arresti si è concluso con la sentenza del GIP di condanna di tutti gli imputati.

«Non intendiamo fare sconti – ha dichiarato il Sindaco Massimo Pelliccia – è fondamentale continuare ad agire sulla scia della fermezza. L’impegno del Comune su queste tematiche dà voce a tutti i cittadini onesti e rappresenta a pieno la voglia di riscatto che si respira».

Le attività di contrasto alla camorra in Comune sono svolte grazie al supporto dell’avvocatura municipale: «Tutti gli uffici lavorano per tenere alta la guardia sul fronte della legalità – ha aggiunto il primo cittadino – agiamo a tutela del territorio e dei cittadini, inoltre, in caso di eventuale risarcimento riconosciuto durante i processi in cui siamo costituiti parte civile, la somma sarà destinata ad un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell'usura ed al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata».