Crollo al cimitero, l'accusa di Maresca: "Neanche i morti possono stare in pace"

Il consigliere comunale di opposizione interviene sull'ennesimo crollo al cimitero di Poggioreale

crollo al cimitero l accusa di maresca neanche i morti possono stare in pace

"A nulla sono valse neanche le nostre sollecitazioni e le nostre proteste istituzionali - attacca il consigliere di opposizione - Il Comune è latitante ed il risultato è che quelle cappelle continuano a subire ulteriori crolli

Napoli.  

"Nove mesi e di nulla di fatto da parte del Comune di Napoli. Ormai neanche i morti possono stare piu' in pace". Lo dichiara in una nota Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione in merito all'ennesimo crollo al cimitero di Poggioreale.

"Era il 5 gennaio scorso, quando al cimitero di Poggioreale crollarono le cappelle delle Confraternite Immacolata Concezione e San Gioacchino e Bianchi dei Dottori di Maria degli Angeli e San Giovanni Battista della Disciplina - ricorda Maresca - Una tragedia vissuta da centinaia di famiglie (solo 200 sono quelle che si sono costituite in un comitato), che da ben 9 mesi si sono viste negare il diritto di piangere i loro cari e di portare fiori sulle loro tombe".

"Mesi e mesi di riunioni di commissioni consiliari, sopralluoghi di tecnici e assessori di Palazzo San Giacomo, indagini e perizie della Procura per accertare le responsabilita' - prosegue - hanno rallentato la riapertura dell'area in questione. Una svolta sembrava esserci stata a luglio, ma da allora solo promesse su promesse da parte del Comune (il 12 settembre c'e' stata la riapertura al pubblico del cimitero Monumentale, ma le cappelle crollate sono inaccessibili e transennate), dopo le tante fiaccolate, proteste e commemorazioni dei parenti di chi riposa in quei loculi".

"A nulla sono valse neanche le nostre sollecitazioni e le nostre proteste istituzionali - attacca il consigliere di opposizione - Il Comune e' latitante ed il risultato e' che quelle cappelle continuano a subire ulteriori crolli, com'e' accaduto ieri, tanto da spingere le famiglie dei defunti a scendere di nuovo in piazza il prossimo 5 ottobre. A 9 mesi esatti dal crollo. A loro la nostra solidarieta' e totale vicinanza contro un Comune insensibile ed assente", conclude.