"Chi vive qui non ha colpe", è scontro De Luca-Musumeci sui Campi Flegrei

Anche il sindaco di Bacoli accusa: sicurezza non serve elemosina

chi vive qui non ha colpe e scontro de luca musumeci sui campi flegrei
Pozzuoli.  

La gente dei Campi Flegrei ha diritto di vivere nella terra dov'è nata e non può essere colpevolizzata per questo: i sindaci dei Comuni interessati e lo stesso governatore della Campania, Vincenzo De Luca, fanno quadrato e bocciano le parole del ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che ieri ha tra l'altro detto che chi ha scelto di vivere in quell'area "sapeva dei rischi" ed ha parlato della possibilità di aiuti a chi lascerà la zona.

"Non vogliamo elemosine, ma interventi per la messa in sicurezza degli edifici", la replica secca del sindaco di Bacoli, Gerardo Josi della Regione. "Non dobbiamo prendere in giro la gente, non dobbiamo fare demagogia", tuona De Luca, che torna a chiedere l'estensione del sisma bonus all'area flegrea. "E non possiamo neanche attribuire a chi è nato in quel territorio la responsabilità di essere nato lì. Sappiamo che è un territorio difficile. Qual è l'alternativa? Dobbiamo evacuare tutta l'area interessata sul Vesuvio o dai Campi Flegrei e Pozzuoli? Manteniamo una posizione di grande equilibrio e grande misura. È chiaro che dobbiamo evitare di sovraccaricare quell'area di nuovi insediamenti abitativi, questo è ragionevole. Però intanto cominciamo a garantire la sicurezza per quanto possibile degli abitanti", dice il governatore. Il sindaco di Bacoli, uno dei comuni dell'epicentro flegreo, non cita Musumeci ma è chiaro che si riferisce a lui quando dice che "lì a Roma sappiano che i Campi Flegrei non sono una terra di abusivi, di irresponsabili, di incoscienti. Non consentiamo a nessuno di farci la morale. Siamo nati qui. Qui, vogliamo vivere. Ed abbiamo il sacrosanto diritto di farlo, in sicurezza. Perché lo sappiamo bene che qui la terra arde. Siamo consapevoli che dovremo imparare a conviverci con il bradisismo. Siamo riusciti ad affrontarlo e superarlo in passato. E ci riusciremo, anche adesso".

Della Ragione quindi si attende "che il Governo fornisca risposte concrete. E non li vogliamo i soldi per evacuare. Non accettiamo elemosine per scappare via. Ma vogliamo che si aiuti la gente a mettere in sicurezza, ove necessario, le proprie case. Punto. Nulla più di questo. E trovatelo voi, lì a Roma, il nome per questa misura. Trovate i soldi. Senza però ergervi a maestri di vita. Lo Stato, troppo spesso assente da queste parti, deve semplicemente imparare a fare lo Stato". Musumeci annuncia oggi che le misure del governo saranno all'attenzione del prossimo Cdm, ipotizza esercitazioni due volte al mese con una razionalizzazione della Protezione civile. Parole che non placano le polemiche e non smorzano il dibattito sulla cementificazione e urbanizzazione del territorio - dagli anni 50 ad oggi la popolazione di Pozzuoli è raddoppiata - tra concessioni edilizie ed abusivismo, in un territorio troppo spesso deturpato.

In Consiglio regionale c'è una proposta di legge della consigliera Maria Muscarà che si propone l'obiettivo di dichiarare l'inedificabilità del territorio, specialmente in zona rossa, proprio come ormai è sul Vesuvio. Il parlamentare di Avs, Francesco Emilio Borrelli, ricorda che le zone a elevato rischio sismico sono il 44% della superficie nazionale e, allora, "se Musumeci fosse una persona coerente non avrebbe colpevolizzato solo i cittadini dei Campi Flegrei per essere nati in questi territori ma circa la metà degli italiani che vivono in zone ad alto rischio sismico. Invitiamo ancora una volta il ministro a venire sul territorio per verificare di persona come risolvere le problematiche di chi in questo momento è in difficoltà, ha paura e chiede aiuto".

Secondo Anna Savarese, del direttivo di Legambiente Campania, "l'aumento del carico insediativo nei Campi Flegrei in questi 50 anni, determinato anche dall'abusivismo edilizio e delle lottizzazioni, ha aggravato fortemente il rischio vulcanico, ma anche quello sismico. Le lottizzazioni abusive comportano seri problemi per le evacuazioni perché raramente rispettano parametri urbanistici atti a garantire l'adeguatezza delle reti infrastrutturali". Insomma, un ostacolo in più su vie di fuga già troppo spesso caotiche e invase da traffico e cantieri.