«Questa notte ho dovuto congedarmi da voi. Da questa vita che ho molto amato e in cui molto mi sono dato». Con un post su Facebook, scritto in prima persona e pubblicato da qualche suo familiare, c'è stato l' annuncio ieri mattina della scomparsa del professor Enrico Di Salvo, medico napoletano, docente in pensione della Federico II ed ex coordinatore regionale della Chirurgia dei trapianti. Portare cure ai bambini in Africa e Amazzonia sono state le direttrici di vita del medico degli ultimi che, In questi paesi, aveva portato sollievo alle sofferenze, soprattutto dei bambini.
La carriera del chirurgo e docente
Specializzato in Chirurgia urologica, Chirurgia generale e Chirurgia vascolare, è stato un grande esempio umano e professionale per generazioni di giovani chirurghi. È stato uno dei promotori dei trapianti nel Sud Italia e da oltre vent'anni si era dedicato anche a missioni umanitarie nel terzo mondo. Dal suo primo viaggio come volontario nella foresta amazzonica, nel '96, è tornato ogni anno in Africa per portare il suo contributo nel 2013, insieme ad un gruppo di amici e colleghi, ha fondato l'associazione Sorridi Konou Konou Africa Onlus (ASKKAO) che sostiene diversi ospedali dislocati nel Benin e nei paesi limitrofi, e di cui era Presidente onorario.
Di Salvo, il dolore di colleghi e pazienti
"Amato dai colleghi e dai pazienti, la scomparsa del professore di Salvo è una grande perdita in particolare per la Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II. La comunità federiciana tutta si raccoglie commossa intorno alla famiglia, agli amici più cari, ai colleghi e agli allievi." Si legge sul sito della Federico II.
"Proseguite la mia opera in Africa"
E nel messaggio di addio del medico non poteva mancare il passaggio sul futuro della missione: «Se in voi, come spero, ho lasciato qualche solco, non lasciate che si richiuda. E soprattutto mi auguro che venga proseguita la mia opera in Africa. Ci sono grandi religiosi, e laici, che spendono la propria esistenza per questo. Non lasciateli soli. E io starò con voi», ha scritto. Poi un riferimento ai suoi interessi e soprattutto alla famiglia. «Ho amato molto, le cose e le persone belle, la poesia, i miei malati, gli ultimi della Terra e sopra tutto i miei figli e i miei nipotini, che sono stati il toccasana al mio spirito e il senso più profondo della mia esistenza in questi ultimi anni, in cui per fortuna ho imparato a liberarmi di tanto superfluo. Andare alla sostanza delle cose - ha proseguito Di Salvo - è stato andare incontro all’amore degli altri. Recuperare la grande lezione ricevuta dai miei genitori e dai miei Maestri, per i quali ho conservato sincero affetto e gratitudine». Infine il commiato da Bianca e Marinì, «compagne della mia vita».
Zuccarelli: era un uomo straordinario
«La sua vita è stata un faro di eccellenza, etica, dedizione e umanità», è stato il commento di Bruno Zuccarelli, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli e provincia. Professore ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università Federico II, il professor Di Salvo - ha ricordato una nota dell'Ordine - ha lasciato un segno indelebile nella medicina, sia grazie alla sua instancabile attività didattica e clinica, sia per il suo impegno nelle missioni umanitarie in Africa e in Amazzonia. Attraverso queste esperienze, ha portato assistenza e speranza a popolazioni in condizioni di estrema difficoltà, incarnando i valori di solidarietà e responsabilità etica che ispirano la nostra professione. «Abbiamo perso un collega, un uomo straordinario e un grande amico», ha concluso commosso Zuccarelli.
