La consigliera indipendente della Regione Campania, Marì Muscarà, ha presentato un'interrogazione a risposta scritta per chiedere spiegazioni sull'innalzamento dell'età minima per l’accesso allo screening oncologico per il tumore alla mammella, che ora passa dai 45 ai 50 anni, secondo quanto stabilito dalla Delibera di Giunta Regionale n. 720 del 12 dicembre 2024.
"Una decisione grave e inaccettabile, soprattutto considerando che il numero di carcinomi alla mammella è purtroppo in aumento tra le giovani donne. Abbassare l'età per lo screening sarebbe stata una scelta di buon senso, invece la Regione decide di alzarla, senza nemmeno consultare gli addetti ai lavori".
Secondo le dichiarazioni degli operatori sanitari, la scelta è stata presa senza il dovuto confronto con chi lavora quotidianamente sul campo. A giustificazione di questa decisione, la Regione avrebbe citato un piano di rientro economico, dopo aver investito ingenti somme in iniziative come i camper per la prevenzione, spesso posizionati nei pressi dei distretti sanitari, ma praticamente inutili per raggiungere davvero chi ne ha bisogno. "Invece di investire in prevenzione vera e mirata, la Regione taglia fuori una fascia di età cruciale, aumentando il rischio di diagnosi tardive.
Questa è una politica miope, che potrebbe costare vite umane - ha concluso Muscarà -. Chiedo alla Giunta regionale di fornire spiegazioni urgenti e di rivedere questa decisione alla luce dei dati scientifici e delle necessità reali delle cittadine campane".
