Da discariche abusive sommerse da carcasse d’auto e rifiuti speciali a una delle più grandi foreste urbane d’Italia. Monterusciello, il quartiere di Pozzuoli nato dopo la crisi bradisismica del 1984, cambia volto grazie a un progetto finanziato con fondi del PNRR per la transizione ecologica. Su un’area di 46 ettari, divisa in 19 zone urbane, sono stati piantati 60mila alberi tra querce, lecci, pioppi e frassini. L’intervento, promosso dal Comune di Pozzuoli in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e la Città Metropolitana, ha lo scopo di ridurre l’inquinamento e abbassare la temperatura del quartiere di 5 gradi, migliorando la qualità della vita di oltre 40mila residenti.
Bonifica e riqualificazione: un cambiamento storico
Prima della piantumazione, l’area è stata sottoposta a un’intensa operazione di bonifica: sono state rimosse più di dieci tonnellate di rifiuti urbani e speciali. Alcuni terreni, dove sorgevano castagneti e noccioleti in stato di degrado, sono stati recuperati e risanati, restituendo alla comunità polmoni verdi fondamentali per la qualità dell’aria e la biodiversità.
Il sindaco Luigi Manzoni ha sottolineato l’importanza dell’intervento: “Abbiamo restituito dignità a zone da anni abbandonate, creando le basi per un quartiere eco-sostenibile che non sia solo residenziale, ma anche dedicato al tempo libero e alle attività produttive”.
Lavori in corso e prospettive future
Il progetto "Foresta Urbana di Monterusciello" rientra in un piano più ampio che include anche il programma "Monterusciello Agro", destinato a sviluppare l’agricoltura sostenibile. Secondo Stefano Grasso, responsabile del progetto per il Comune, “si tratta della più grande opera di riqualificazione ambientale e paesaggistica mai realizzata nel territorio”.
Particolare attenzione è stata dedicata alle zone più degradate, come via Pasolini e via Scarpetta, aree in cui non si registravano interventi dello Stato da decenni. Durante i lavori sono riaffiorate strutture di cemento armato di un centro tennistico mai completato, segno di una storia di opere incompiute che ora lascia spazio alla rinascita ambientale.
Per i prossimi due anni è previsto un monitoraggio costante delle aree, mentre in primavera verrà effettuata una verifica sullo stato di attecchimento delle piante. Monterusciello diventa così un modello di rigenerazione urbana, trasformando un simbolo di degrado in un esempio di sostenibilità e rinascita verde.
