Il Comune condannato per la movida chiassosa: maxi risarcimento ai residenti

La decisione è arrivata dalla IV sezione del Tribunale di Napoli

il comune condannato per la movida chiassosa maxi risarcimento ai residenti
Napoli.  

Il Comune di Napoli è stato nuovamente condannato dal Tribunale per non aver tutelato i cittadini dagli effetti della movida chiassosa. Questa volta la sentenza riguarda piazza San Domenico Maggiore, dove i rumori notturni e l’inquinamento acustico hanno superato i limiti di legge, ledendo la salute e la qualità della vita dei residenti.

La decisione è arrivata dalla IV sezione del Tribunale di Napoli, che ha imposto all’amministrazione comunale il pagamento di oltre 750mila euro di risarcimenti. Ogni ricorrente, facente parte dei comitati per la vivibilità urbana, riceverà circa 40mila euro, più interessi e spese legali.

Precedenti legali e contesto

Questa pronuncia segue altre decisioni simili: la X sezione del tribunale aveva già espresso un verdetto lo scorso 20 gennaio, mentre un’ulteriore ordinanza su vico Quercia, datata 28 gennaio, aveva evidenziato la medesima criticità.

I tribunali hanno evidenziato come l’amministrazione non abbia attuato misure efficaci per ridurre l’inquinamento acustico generato dalla movida, violando così le normative nazionali e comunitarie sulla salvaguardia della salute pubblica.

La posizione dei comitati cittadini

I comitati per la vivibilità cittadina si sono detti soddisfatti della decisione, che riconosce ufficialmente il disagio vissuto da anni da centinaia di famiglie nei quartieri della movida. Denunciano inoltre l’inerzia del Comune, che avrebbe ignorato ripetute segnalazioni, esposti e richieste di intervento.

Secondo i residenti, la mancanza di regolamentazione ha trasformato le piazze storiche in veri e propri “teatri del rumore”, compromettendo non solo la quiete notturna, ma anche il diritto alla salute.

Le voci fuori dal coro: "La movida è ricchezza"

Non mancano però opinioni contrarie. Alcuni cittadini e commercianti sostengono che la movida a Napoli rappresenti un’importante risorsa economica. Ristoranti, bar e locali notturni danno lavoro a migliaia di persone e attirano turisti, contribuendo al rilancio del centro storico.

Secondo queste voci, il problema non sarebbe la movida in sé, ma la mancanza di un piano urbano di gestione equilibrata, capace di coniugare divertimento e vivibilità.

Una sfida ancora aperta

La nuova condanna al Comune di Napoli accende nuovamente i riflettori sul delicato equilibrio tra diritto al riposo dei residenti e sviluppo economico. Il dibattito sulla movida chiassosa e sulla vivibilità urbana è tutt’altro che concluso, e richiede una risposta concreta da parte delle istituzioni.

Un’efficace regolamentazione dei flussi notturni, controlli sul rispetto dei limiti acustici e incentivi per una movida sostenibile potrebbero rappresentare una via d’uscita da una crisi che coinvolge tutta la città.